La maggioranza di destra guidata dal sindaco Guarente nell’ultimo consiglio comunale ha approvato convintamente l’aumento delle tariffe per i cittadini di Potenza, in particolare ai cittadini verrà richiesto un aumento del 2,3% per le utenze domestiche e del 5,8% per le utenze non domestiche, senza garantire un miglioramento del servizio di raccolta rifiuti. Dagli interventi in aula è emersa chiaramente la responsabilità politica della cattiva gestione dell’ACTA che ha portato all’aumento dei costi per il servizio. Ricordiamo che l’amministrazione Guarente sia durante la campagna elettorale, poi attraverso l’ex assessore all’ambiente Galella fino ad arrivare al decaduto amministratore unico Naborre avevano promesso il miglioramento dei servizi della raccolta rifiuti per la città di Potenza, invece denunciamo non solo l’aumento delle tasse per i cittadini ma anche un peggioramento della situazione in città che riguarda lo smaltimento dei rifiuti, il servizio di raccolta nelle aree rurali ancora disastroso e la scarsa pulizia della città. I sottoscritti consiglieri non hanno votato un provvedimento scellerato perché rappresenta un provvedimento che incide sulla vita economica e sociale della nostra comunità meritava una maggiore analisi al fine di intervenire ed introdurre correttivi per non penalizzare in maniera pesante chi non c’è la fa più ad arrivare alla fine del mese e le attività commerciali che in questo momento stanno attraversando un periodo di crisi economica profonda con un aumento di circa 800 mila euro rispetto ai costi del 2022. Tutte promesse disattese e bugie raccontate ai cittadini che ogni giorno protestano per la sporcizia e per gli ammassi di rifiuti che in alcune zone si accumulano quotidianamente. In maniera significativa sia le famiglie che alcune tipologie di attività vedranno aumentare i costi della tassa sui rifiuti. Questo provvedimento poteva e doveva essere evitato, bisognava ottimizzare la raccolta rifiuti garantendo un risparmio per l’amministrazione ed allo stesso tempo una riduzione delle tasse per i cittadini, per questo è necessario capire quale idea l’amministrazione ha in mente e procedere ad un confronto serrato sul successore di Naborre che non può diventare come per Naborre solo una spartizione di postazioni tra le forze politiche della maggioranza, ma a nostro avviso come detto anche in passato si deve individuare una figura manageriale capace di garantire ed attuare un piano industriale strategico per la municipalizzata ACTA. L’aumento dei costi metterà in serie difficoltà chi ha un basso salario, chi ha difficoltà a ricevere lo stipendio, chi appartiene alle fasce più deboli della società e chi è in cerca di un lavoro e chi possiede un’attività commerciale. La nostra posizione contraria rappresenta un segnale chiaro della necessità che venga fatta un’analisi dettagliata dei provvedimenti al fine di non aggravare la pressione fiscale e di cambiare un metodo di lavoro della macchina amministrativa che non si può condividere e che sta aggravando il contesto sociale della città.