È terminato a notte fonda il Consiglio comunale della terza città della Basilicata. Nell’emiciclo di piazzale Aldo Moro a Policoro, le forze politiche del Metapontino si sono scontrate su diverse tematiche rinviate a marzo e affrontate oggi dopo l’emergenza sanitaria del Coronavirus.

A tenere banco nell’inizio lavori è stato l’annuncio delle dimissioni dal gruppo Futuro Comune del consigliere Maria Teresa Prestera. “Una scelta inevitabile perché non mi sento più utile al gruppo”, ha commentato la Prestera che ha annunciato comunque il proprio appoggio alla maggioranza del “governo” del sindaco Mascia.

I consiglieri di minoranza, Giuseppe Maiuri e Enrico Bianco hanno chiesto a gran voce di proporre una discussione sul tema. l’aula, a maggioranza, dopo un susseguirsi di toni polemici, accuse e sospensioni varie, ha Rifiutato una discussione ufficiale.

L’Assessore ai Lavori Pubblici, Daniela Di Cosola

Il secondo punto all’ordine del giorno è stata l’approvazione della variante allo strumento urbanistico P.d.r. Quartiere Iazzo Ricino. Unanimità per la proposta dell’Assessore ai Lavori Pubblici Daniela Di Cosola che ha emozionato con il suo intervento.

Lo scontro tra gli scranni dell’aula consiliare è tornato quando si è dibattuto sull’approvazione di alcuni debiti fuori bilancio: una proposta portata in Consiglio dall’esponente di Forza Italia, Gianluca Modarelli che ha accusato i gestori della Casa comunale di lassismo per l’approvazione della delibera, presentata a novembre e ancora non eseguita. Maggioranza e opposizione si sono scontrate su temi e tempistiche, in cui non sono mancate frecciatine anche alla passata gestione comunale.

Il sindaco Enrico Mascia, nel chiudere la contesa, ha tagliato corto: “Non è accettabile che questo Comune possa dare via a lavori di qualsiasi genere se manca addirittura il piano spesa. Sotto la mia gestione non si fanno opere dicendo che dopo passerà qualcuno a pagare”.

Una sterzata fortissima, un colpo a tutte le opposizioni che stavano tirando per la giacca l’Amministrazione incalzandola in qualche colpevole incomprensione tra la Ragioneria e l’assessorato al Bilancio guidato da Nicola Celano.

L’accusa del consigliere Gianluca Modarelli (Forza Italia)

Da evidenziare sono state le due approvazioni del Consiglio comunale, entrambe all’unanimità, delle due mozioni sempre presentate da Modarelli “Nonno Vigile” e “Ginnastica Dolce per i giovani della terza età”.

Soprattutto in queste due fasi l’emiciclo comunale ha dato prova di grande coscienza e ragionevolezza, meritando un encomio per maturità civica e pacatezza.

Dopo questa “pace apparente” tra le forze politiche, dopo quasi cinque ore di dibattimento, si è arrivati al momento clou del Consiglio comunale. Si è avviata infatti una discussione su due punti “caldi”, quelli promossi da tutti i consiglieri di minoranza: l’accusa verso l’Amministrazione si è incentrata lsulla gestione dell’Emergenza Covid 19, gli interventi di assistenza verso la popolazione e le modalità secondo cui sono stati promossi e realizzati.

Gli interventi più accesi sono stati quelli di Enrico Bianco (Avanti Policoro) e Giuseppe Maiuri (Policoro Futura) che hanno denunciato la Giunta Mascia di lentezza nell’avvio del Coc (Centro Operativo Comunale), di una gestione confusionaria dei buoni spesa (ne avevamo parlato qui) e di altre iniziative, a loro modo di vedere, non congrue davanti alla Pandemia sanitaria di Coronavirus.

Particolarmente criticate sono state poi soprattutto due iniziative dell’Amministrazione Mascia: la manifestazione “Rendiamo Bella Policoro”, un’azione di volontariato promossa dall’Assessorato all’Ambiente, e l’acquisto di un’automobile di rappresentanza che ha scatenato le proteste e le ilarità del web nelle ultime settimane.

Bianco ha pungolato il sindaco Mascia: “A Policoro è accaduto qualcosa di assurdo – ha detto il consigliere – è l’unico caso nel mondo dove un’Amministrazione durante un periodo di emergenza sanitaria, invece di aiutare il cittadino, chiede l’aiuto di quest’ultimo per fare qualcosa e prendersi il merito.

Quando non fa questo, invece di usare delle risorse comunali per aiutare le persone a superare questo periodo di grande crisi economica, impegna fondi pubblici per cambiare auto di rappresentanza”.

“Siamo allibiti dalle decisioni assurde di questa Amministrazione, totalmente scollata dalla realtà e dalla propria comunità. come si dice da queste parti, ancora una volta dimostrate di essere ‘ciucci e presentuosi’, un’espressione dialettale che ogni tanto vi appartiene”, ha concluso Maiuri.

A questo punto, il Sindaco Mascia, confortato anche dalle parole del vice Gianluca Marrese, che ha sostenuto la bontà dell’attività ambientale messa in atto nella zona Lido di Policoro e dal pacchetto Sicurezza con il nuovissimo impianto di sorveglianza installato in punti nevralgici della città, ha voluto rispondere puntualmente alle varie accuse di Maiuri e Bianco, incoraggiati anche dai consiglieri Montano e Padula.

“NOI SCOLLEGATI DALLA REALTÀ? MA STIAMO SCHERZANDO? – ha commentato il primo cittadino policorese evidentemente infastidito e sarcastico – La nostra Amministrazione ha retto l’emergenza, mantenendo la rotta e garantendo una gestione ordinaria e straordinaria. Sono state tantissime le iniziative che questa Giunta ha intrapreso per aiutare la cittadinanza, dai buoni spesa ai numeri utili che abbiamo messo a disposizione delle persone più deboli. Nonostante la Protezione Civile non ci abbia supportato con i dispositivi di protezione individuale, ci siamo adoperati per fornire noi le persone che avevano più bisogno, supportando anche operatori di supermercati che avrebbero avuto contatti coi nostri concittadini. Lo scorso 29 maggio abbiamo fatto richiesta di 19.000 mascherine da fornire alla popolazione e vi assicuro che la questione dell’auto di rappresentanza, stabilita da voce di bilancio approvato prima dell’emergenza Coronavirus, non peserà nelle casse comunali visto che la vettura sarà qui nel Metapontino soltanto tra sei – sette mesi, un esborso dunque di solo due rate.

Evitiamo polemiche strumentali, rivendico il mio operato per la comunità che amministro e sono orgoglioso delle scelte fatte. Nessuno in quest’aula può darmi un insegnamento su come andava affrontata questa emergenza. non ho bisogno di altre stelle da apporre sul petto o di una macchina di rappresentanza che, se non fosse per ordine pubblico, non ne avrei certo bisogno.