Care amiche e cari amici,
com’era nelle previsioni del comitato tecnico scientifico siamo alle prese con la seconda ondata della pandemia. Ma i numeri in Basilicata sono ancora sotto controllo.
Nei giorni scorsi ho precisato quale è la mia posizione rispetto all’ultimo decreto del presidente del Consiglio dei ministri. Quello per intenderci che ha imposto la chiusura all’intero comparto della ristorazione alle 18.00. Purtroppo, le regioni a statuto ordinario, come la Basilicata, possono solo inasprire le norme e non migliorarle. E invece io credo che ci sia la necessità di una mappatura regionale rispetto a provvedimenti che rischiano di aggiungere ulteriore danno a interi comparti produttivi.
La mia preoccupazione è quella di combattere sia la pandemia sanitaria che quella economica. L’ho fatto sin dal primo momento con la mia giunta. Inaugurando alcune misure pilota che sono state prese come modello anche su livello nazionale come la Covid card. Perché credo che la battaglia al Covid si debba fare sia dal punto di vista sanitario che dal punto di vista economico.
Sulla vicenda sanitaria siamo in grado ora di fare oltre 1.000 tamponi al giorno. L’obiettivo è di arrivare a 3.000. Voglio essere chiaro però. I tamponi sono necessari per scoprire il virus e per isolare eventuali focolai. Ma non sono la panacea di tutti i mali perché fotografano la situazione esclusivamente al momento del risultato. Quindi può capitare che ci sia un momento di congestione del sistema perché tutti riteniamo, al primo sintomo di raffreddore, di chiedere il tampone per capire se siamo più o meno affetti da questo terribile virus. È umano. Lo capisco e lo comprendo. Questo accade perché negli ultimi 30 anni non sono state spese risorse nella medicina di prossimità. E i medici di famiglia sono il terminale naturale delle nostre ansie.Se c’è una cosa che ha insegnato la pandemia è che dobbiamo ripensare totalmente al sistema sanitario, sia a livello centrale che periferico ed è una delle motivazioni che mi ha spinto insieme all’assessore Leone a programmare la riforma della sanità ragionale che è ancora aperta e in fase di discussione. Il nostro sforzo sarà quello di abbattere i tempi di processo dei tamponi per dare una risposta quanto più rapida possibile alle preoccupazioni dei nostri cari. E ovviamente dobbiamo puntare anche a implementare la medicina di prossimità. Di questo e di come intendo affrontare insieme alla giunta questa seconda ondata ne parlerò compiutamente in consiglio regionale che si terrà venerdì e per quanti sono interessati potranno seguire la diretta sul nostro portale e lì davanti ai rappresentanti della nostra comunità daremo insieme una risposta alle preoccupazioni delle nostre famiglie.
Avrò a breve un incontro con i sindaci lucani per discutere con loro delle strategie comuni per combattere il Covid. Una riunione importante dalla quale emergeranno alcune novità. Come vedete abbiamo una interlocuzione quotidiana con tutti gli attori istituzionali. Sono decine i tavoli aperti con le organizzazioni dei lavorati e quelle datoriali per entrare nel merito delle situazioni che quotidianamente affrontiamo. Un lavoro che con la Giunta facciamo senza proclami, puntando al sodo. Abbiamo stipulato una convenzione con le strutture private per poter far svolgere presso i laboratori i tamponi pagando solo il ticket presentando la richiesta del medico di famiglia. Come pure abbiamo implementato l’attività di screening per chi ha la necessità di fare più tamponi contemporaneamente, dalle aziende alle scuole, sempre utilizzando le strutture private e anche qui a carico del sistema sanitario regionale. Questo è un risultato importante che alleggerisce le strutture pubbliche, che non ha costi sulle famiglie lucane perché le spese sono a carico del sistema sanitario regionale e che ci permette di dare una risposta immediata a quanti hanno bisogno.
Ovviamente in mancanza di un vaccino diventa indispensabile mantenere quei comportamenti individuali prudenziali che ci aiutano nella lotta al virus.
Se programmiamo la didattica a distanza è per evitare assembramenti. Gli stessi che non devono verificarsi la sera.
Mi rivolgo a voi ragazzi.
Capisco la vostra voglia di stare insieme e comprendo bene che alla vostra età fare gruppo è un momento fondamentale nella fase della crescita. Ma dobbiamo pazientare ancora qualche mese. Dobbiamo impedire cioè di portare, ovviamente in maniera inconsapevole, il virus all’interno delle nostre case. Ci attendono ancora purtroppo mesi difficili e dovremo lavorare tutti insieme contando sulla responsabilità dei nostri comportamenti ma sono estremamente convinto che come già è avvenuto nella prima fase la comunità lucana saprà rispondere al meglio alle regole che ci siamo dati perché da questa pandemia ne possiamo uscire solo se siamo tutti impegnati a seguire le regole di comportamento minime che vi ho detto e che voi sapete.
Forza, insieme ce la faremo.