“L’Ugl spera che gli investimenti si facciano a breve, anzi il processo andrebbe accelerato perché il progetto deve essere accessibile, concreto, credibile e esecutivo. In questo momento ai lavoratori, ai giovani, alle famiglie lucane non si può chiedere se preferiscono essere feriti o ammazzati, se morire di fame e restare senza reddito o lavorare come schiavi a nero. Sembra un quesito malato: la INC, società incaricata da Amazon di occuparsi della fase preliminare dell’eventuale investimento da effettuare in Basilicata ha lei indicato le aree industriali di Tito e Melfi. Che ben venga, accettiamo e subito. I lucani vogliono lavoro, lavoro, lavoro”.

Lo dichiara Pino Giordano dell’Ugl Matera in riferimento al possibile investimento che Amazon vorrebbe effettuare nel nostro territorio della Basilicata.

Per il sindacalista, “certo è che ogni lavoratore, ogni famiglia vorrebbe la propria occupazione sotto casa ma, basti guardarsi attorno e vedere che oltre c’è la desertificazione e la disperazione. Non si ferma lo spopolamento della Basilicata, la Regione ha perso solo in un anno migliaia di concittadini ma, la cosa preoccupante, è che il tutto è avvenuto soprattutto nella provincia di Matera. E’ evidente che le famiglie lucane oggi stanno pagando un prezzo altissimo, manca il lavoro è ciò è giustifica di quanto avviene.  Per l’Ugl è necessario ed in dispensabile riflettere su tale evento, la Regione è collocata all’ultimo posto della classifica tra regioni d’Italia, i giovani lucani emigrano sempre più verso il nord per trovare una prima occupazione. Se non fosse per  gli immigrati che riempiono i paesi della Basilicata ci troveremmo da qui a pochi anni con paesi lucani completamente svuotati. Il sindacato puro e concreto, come è l’Ugl – prosegue Giordano -, si mette a disposizione per stoppare strumentalizzazioni e polemiche dannose ai fini della prosecuzione di quella che per ora è solo una volontà di investire in Basilicata. Che ben vengano investitori nella Regione, non interessa se a Nova Siri (MT) anziché che Lagonegro (PZ), se a Policoro anziché Pescopagano (PZ), purchè garantiscano progetti industriali realistici e realizzabili importanti specie per l’apporto occupazionale come in questo contesto di Amazon si prospetterebbero oltre 1000 posti di lavoro. Si evitino strumentalizzazioni e pezzi di propaganda elettorale di basso livello: meglio sarebbe da lasciare ogni scelta al Gruppo americano per fuggire immediatamente da un idea di investimento in Basilicata? Noi Ugl gridiamo e diciamo fortemente NO!
Se abbiamo nuove possibilità in regione che ben vengano: non per caso abbiamo circa 3.500 laureati che ogni anno escono dall’Università di Basilicata, la stragrande maggioranza emigra se pur le famiglie lucane hanno giustamente deciso di investire nella formazione dei proprio figli. Tranquillizziamo tutti ad investire in Basilicata, noi sindacato siamo al rilancio e allo sviluppo dell’imprenditoria industriale, piccola e media in particolare, ricordandosi nello stesso tempo di non trascurare una Regione lucana che ha tutte le potenzialità, a cominciare da quelle infrastrutturali e dei servizi tecnologici avanzati. Il Polo Logistico Amazon si faccia in qualsiasi parte della Basilicata purché si faccia – conclude Giordano -. L’Ugl da Matera non è per le confusioni e intende affermare che ben venga lasciare ogni scelta al Gruppo americano, come è giusto che sia, dando sinora il benvenuto a tutti coloro che siano interessati ad investire e creare posti di lavoro: dall’area del Metapontino o la Val Basento, Matera o magari Galdo o magari Senise o magari Ripacandida, l’importante che sia in Basilicata creando opportunità di sviluppo e lavoro in maniera omogenea, senza particolarismi, in tutto il territorio regionale e perché no, persino nei nostri territori interni e svantaggiati”.