Il Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) dei migranti di Palazzo San Gervasio (Pz), è, da sempre, salito agli onori della cronaca per gli atti di violenza perpetrati nei confronti degli ospiti inermi della struttura.
Alcuni mesi fa, anche il tg satirico ‘Striscia la Notizia’ ha mandato in onda immagini davvero raccapriccianti ed impressionanti di migranti maltrattati e costretti ad assumere pesantissimi psicofarmaci contro la loro volontà, nonostante questi non soffrissero delle patologie che prevedevano la prescrizione di tali trattamenti. Proprio per questo video, la Procura della Repubblica di Potenza ha aperto un’inchiesta e sono state disposte una serie di misure cautelari nei confronti di alcune persone che si erano rese protagoniste delle violenze.
Anch’io ho, più volte, posto l’attenzione sulle criticità della struttura, evidenziando le condizioni estreme a cui erano sottoposti gli ospiti ed anche la mortificazione di alcuni operatori impegnati in quel luogo e che hanno sempre messo al primo posto il rispetto della dignità umana.
In questi giorni, sta girando in rete una foto che ritrae un giovane a terra, accanto al Cpr di Palazzo San Gervasio ed uscito da poco dalla ben nota struttura. E’ l’emblema della disperazione: un ragazzo, poco più che ventenne, indifeso e spaurito che non sa cosa fare e dove andare.
Occorre proteggere e tutelare la vita di queste persone, non solo attraverso l’esecuzione di progetti di integrazione e di accoglienza, ma anche favorendo e sviluppando forme stabili di cooperazione interistituzionale (Comuni, servizi sanitari, associazioni) per garantire servizi sempre più inclusivi alla popolazione immigrata, creando condizioni di pari opportunità di accesso degli stranieri alla vita di comunità (abitazione, lavoro, scuola, sanità, tutela sociale).
Gianni Leggieri, Consigliere regionale