Il 22 marzo, in tutto il mondo si celebra la Giornata mondiale dell’acqua, istituita dalle Nazioni Unite nel 1992.
Ogni anno, in questo giorno, vengono dedicate azioni di sensibilizzazione sull’importanza di ridurre lo spreco di acqua e di assumere comportamenti per contrastare efficacemente il cambiamento climatico e vengono discusse quelle per risolvere la crisi idrica e igienico-sanitaria.
In Italia il Governo Meloni si è già attivato per la istituzione a Palazzo Chigi di una Cabina di regia tra tutti i ministeri interessati per definire un piano idrico straordinario nazionale d’intesa con le Regioni e gli Enti territoriali, per definire le priorità e pianificare una efficiente programmazione degli interventi.
Ed è un bene, visto che, nonostante l’Italia sia uno dei paesi più piovosi in Europa, ha anche una rete idrica che risale a 50 anni fa, gli invasi che hanno una capienza del 35% in meno rispetto alle effettive possibilità. Le perdite d’acqua sono al 40%, il consumo a persona è di 220 litri, ben oltre la media europea.
La Basilicata, che è la regina italiana dell’acqua essendo la prima Regione per fornitura d’oro blu in Italia, soffre ancora più di altre Regioni degli atavici problemi alla rete idrica, con un valore di dispersione del 62%, il più alto di tutta la penisola.
L’attenzione del Governo Meloni per la crisi idrica è, dunque, un forte segnale che mi auguro venga raccolto anche dalle Regioni come la nostra che soffrono ancora la disattenzione degli anni passati.

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