A distanza di quasi tre anni dall’epidemia da covid-19 ancora oggi andare in farmacia o dal proprio medico di famiglia continua ad essere un vero incubo.
Ad oggi possiamo considerare questa epidemia conclusa, pertanto costringere un’anziana signora ad attendere in piedi sotto il sole cocente d’estate o sotto la pioggia di inverno per avere un consulto medico o per acquistare dei medicinali, non può continuare ad essere la norma. Quando ci si reca dal medico di famiglia, ad esempio, si è costretti ancora a fare la fila all’esterno, occupando i marciapiedi a stretto contatto con gli altri clienti per cercare poi di rispettare invano la distanza sociale all’interno. Paradosso che si creava tra l’altro anche durante la pandemia, ma se prima era giustificato dallo stare all’aperto e dal riciclo costante dell’aria, ora qual è la motivazione dell’attendere all’esterno il proprio turno?
Non pensate che sia più corretto considerare l’utilizzo della mascherina per evitare un eventuale contagio?
Per le farmacie è la stessa identica cosa. La regola è attendere all’esterno e se il sole è troppo forte conviene trovare un posto all’ombra e se qualcuno non ce la fa a stare in piedi, pazienza.
Tutto ciò è una scelta del medico di famiglia e delle farmacie oppure continua ad essere una restrizione imposta dal ministero della salute? Ancora ci interroghiamo su questo.
Se così non fosse riconsideriamo l’idea di far entrare nuovamente la gente nelle farmacie e negli ambulatori medici, usiamo il buon senso che tanto si ricercava durante la pandemia.

UDC Policoro

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