Ho votato convintamente questa manovra perché è la manovra finanziaria degli Italiani; la manovra che dà vita al programma che gli Italiani hanno scelto: lavoro, famiglia, imprese, caro energia. Una manovra che cerca di ristabilire equità, di dare respiro alle fasce più deboli e che inizia ad apportare quelle rivoluzioni che i cittadini ci hanno chiesto.
Non dobbiamo dimenticare che questa è una manovra elaborata in due mesi da un Governo che durerà cinque anni e che, dunque, pone le basi per le future riforma che i cittadini ci hanno chiesto, senza dimenticare le emergenze.
Avevamo promesso un contrasto immediato al caro energia e, ritengo, che i 21 miliardi investiti siano un buon punto di partenza. Ma ci sono provvedimenti più strutturali, l’aumento della spesa sanitaria di 2,1 miliardi, con grande smentita dell’opposizione, l’aumento del credito d’imposta per le aziende, l’aumento del taglio del cuneo fiscale del 3% per i redditi sotto i 25.000 euro, la tassa piatta per i redditi autonomi fino ad 85.000 euro.
E su quest’ultimo provvedimento mi sia consentito di dire che le critiche dell’opposizione su quanto vengano ‘favoriti’ i lavoratori autonomi rispetto a quelli dipendenti sono ancora più mistificatorie e, soprattutto, vergognose.
In primo luogo perché un qualunque esperto in diritto del lavoro potrebbe facilmente accertare che anche con questa misura, purtroppo, il lavoratore autonomo continua ad essere più penalizzato di quello dipendente. Cosa che contrasta con la nostra Costituzione che prevede che tutti i cittadini contribuiscano alla spesa in base alla loro capacità contributiva e non in base al tipo di lavoro, autonomo o meno. E, in secondo luogo, perché ripropone la solita equazione della sinistra: lavoratore autonomo uguale evasore. È indecente.
Quella approvata è una manovra finanziaria che guarda alle famiglie, con l’aumento dell’assegno unico del 50% o dell’indennità sul congedo parentale portata dal 30 all’80% e con l’estensione del bonus energia per i redditi fino a 15.000 euro.
La sinistra, che, per quanto mi riguarda, comprende a pieno titolo i cinquestelle, ha più volte ripetuto in aula che questa è una finanziaria che aiuta i ricchi a discapito dei poveri. Conferma di non avere la più pallida idea di cosa sia la povertà.
La finanziaria 2023 dimostra che il Governo Meloni mantiene le promesse e non tradisce gli elettori. Dimostra di avere percezione della realtà e di dove siano i reali problemi dei cittadini. Se siamo riusciti a fare tanto in soli due mesi, gli Italiani possono aspettarsi grandi cose per la prossima.

Sen. Gianni Rosa

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