Dopo l’ultimo infuocato Consiglio comunale del 2021, sono iniziati ufficialmente gli ultimi mesi dell’Amministrazione guidata dal primo cittadino, il dottor Enrico Mascia, uno dei sindaci più osteggiati dall’opposizione e dalla sua stessa maggioranza che in quattro anni e mezzo ha dovuto subire più di una crisi, generata il più delle volte dalla natura stessa della composizione politica che sosteneva il primo cittadino, il Centrosinistra.

Questa larga coalizione, nata per contrastare e vincere contro l’allora sindaco Rocco Leone, ha di fatto conquistato una manciata di voti in più per permettere a Mascia di salire sul gradino più alto della casa comunale, consegnandogli allo stesso tempo uno dei governi più instabili degli ultimi tempi. Il gruppo del Pd, quello di LEU, le formazioni civiche e quelle dei non più tanto giovani democratici: tutti insieme hanno ogni tanto minato il potere in mano all’Ammiraglio che, sperando in più occasioni nel bene della città, ha talvolta messo da parte l’ultima parola in favore del bene corale della maggioranza.

Una maggioranza che, da tradizione “sinistra”, spesso è stata animata da tattiche e tatticismi, che si è mossa lentamente, quando doveva prendere importanti decisioni, che spesso ha fagocitato partitini e movimenti, esaltandoli quando serviva e mettendoli all’angolo, quando non erano più utili alla causa.

La nuova composizione maggioritaria venuta fuori nell’ultimo Consiglio comunale ha rappresentato nei fatti una netta inversione di marcia, anzi un ritorno all’Ancien Régime con il gruppo dei “marresiani”, quelli legati all’ex vice sindaco Gianluca Marrese che hanno sostenuto il Pd in alcuni momenti critici della discussione, e soprattutto in fase di votazione.

I consiglieri Teresa Carretta, Pasquale Carrera e Carmine Agresti sono risultati determinanti soprattutto nella votazione del nuovo collegio dei Revisori dei Conti, un momento in cui l’assise ha scelto di smentire l’indicazione che aveva dato la sera prima il sindaco Mascia scegliendo il nuovo presidente, il commercialista Mario Russo, indicato dal Pd e votato anche dalla lista civica Policoro Futura.

Una scelta voluta con forza dai “novasiresi” dell’assise municipale, cioè i quattro consiglieri del Partito Democratico legati all’ex senatore di Nova Siri, Carlo Chiurazzi: stiamo parlando di Patrizia Costanza, Tommaso Buono, Vito Abatiello e Piermichele La Sala.

Proprio la nomina di Mario Russo rappresenta per questo articolo il dato politico più importante in questo periodo e l’asse con cui la maggioranza ha ritrovato il suo equilibrio.

La sua nomina ha sostanzialmente messo alla porta l’ala più intransigente che sostiene il sindaco Mascia, quella rappresentata da Domenico Ranù e Francesco Mitidieri e spazzato via le velleità di centrismo prodotte dal consigliere Benedetto Gallitelli.

Mario Russo è senza dubbio il segno con cui il governo politico di Policoro vuole chiudere quest’esperienza quinquennale, a dispetto dello stesso pensiero del primo cittadino. E’ il solco con cui ha voluto cingere la “nuova” maggioranza, un voto che ha anticipato lo scenario politico nazionale che in queste ore si è andato via via delineando, con il rientro nel Pd dei massimi esponenti di Liberi e Uguali come Massimo D’Alema, Pierluigi Bersani e Roberto Speranza.

A questo punto, con quasi tutte le forze di Centrosinistra tornate a lavorare insieme per la città, è normale ipotizzare degli scenari futuri in vista delle prossime elezioni che si terranno tra maggio e giugno.

Gianluca Marrese, ex vice sindaco di questa Amministrazione, fino a qualche settimana fa poteva sembrare tra i papabili per un ruolo da Sindaco nella cittadina jonica: il suo possibile rientro nel Partito Democratico condizionerebbe sicuramente la sua candidatura, non vista di buon occhio dal quartier generale chiurazziano che invece, dopo aver alimentato le ambizioni dell’assessore Maria Teresa Prestera, potrebbe, per assurdo, rivolgersi nuovamente a Enrico Mascia chiedendogli un bis davvero inatteso. Il sindaco non ha mai ufficialmente parlato di una sua ricandidatura anche se, tra i suoi fedelissimi, ha sempre fatto sapere di ritenere conclusa la sua avventura.

Cosa deciderà il centrosinistra nelle prossime settimane? Prevarrà ancora una volta la linea dettata da Nova Siri per il futuro di Policoro? Il giovane Raffaele La Regina, fresco segretario regionale del Partito Democratico, potrebbe dare un’indicazione diversa, a costo di perdere lo scranno più importante?

Siamo soltanto agli inizi di gennaio. Per la primavera è ancora presto: ”Ai posteri l’ardua sentenza”.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui