Per ripristinare la completa funzionalità della Canna del Sinni, la conduttura che porta acqua da Senise alla Puglia, si è tenuta questa mattina in Regione una videoconferenza alla presenza del direttore generale del Dipartimento Ambiente, Giuseppe Galante.

Gli interventi di manutenzione e riparazione sono finanziati dalla Regione Basilicata con Fondi Fesr e Fsc per 2 milioni e 150 mila euro e fanno parte di un programma finalizzato all’aumento della capacità di invaso delle dighe di Basilicata.

“La riunione di oggi si è resa necessaria – spiega l’assessore Gianni Rosa – per raccordare tutti i soggetti coinvolti nelle articolate attività che sono: Acquedotto Pugliese, Acquedotto Lucano, Consorzio di Bonifica della Basilicata, Consorzio Jonico Cosentino, ArcelorMittal ex Ilva, Consorzio di Bonifica Stornara e Tara e l’E.i.p.l.i. che ha redatto i progetti e appaltato gli interventi. Per circoscrivere gli enti interessati alle operazioni previste dall’interruzione idrica – aggiunge Rosa – abbiamo fissato un calendario di interventi da attuare entro la fine di marzo. Ciò anche per non determinare disagi alle popolazioni di Basilicata e Puglia e impatti sulla stagione irrigua”.

“Per un efficace coordinamento delle attività – spiega il direttore generale del Dipartimento Ambiente, Giuseppe Galante- sono state previste tre interruzioni rispettivamente di 24, 44 e 60 ore. Le interruzioni sono fissate a partire dal 23 febbraio la prima, a partire dal 9 marzo la seconda è l’ultima di 60 ore dal 23 marzo. Solo quest’ultima – sottolinea Galante- potrebbe comportare la riduzione di erogazione all’utenza che sarà preventivamente comunicata. Per rispettare questo calendario confidiamo in condizioni meteo clementi. Per verificare l’andamento delle temperature e confermare le date ci siamo dati appuntamento al prossimo 18 febbraio”.

Gli interventi interesseranno una condotta di un diametro di 3 metri in tre tratti: Valsinni, Colobraro e Marconi di Pisticci e a valle della diga di Monte Cotugno.

La perdita da riparare è invece al confine tra Puglia e Basilicata nel punto di massima depressione del fiume Bradano e interessa un bacino d’utenza totale di cinque milioni di abitanti tra Puglia, Basilicata e Calabria.

E.i.p.l.i. effettuerà inoltre altri interventi sulla stessa condotta per l’efficientamento delle centraline oleodinamiche e per la protezione delle tubazioni in alcuni tratti interessati dall’attraversamento di torrenti. Data la rilevanza degli accordi a carattere interregionale tra i vari soggetti coinvolti, la riunione di oggi è stata coordinata dall’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale.

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