Non è soltanto il Covid che ha fatto il vuoto a Matera, ma l’assenza di progettazione

All’annuncio ufficiale del Governo che il G20 dei Ministri degli Esteri si terrà il prossimo giugno a Matera, Confapi ringrazia il Sottosegretario Mirella Liuzzi e il sindaco Domenico Bennardi per il lavoro svolto e il ministro Luigi Di Maio per avere mantenuto la promessa fatta qualche settimana fa.

“Dopo l’evento 2019 – commenta il direttore di Confapi Matera, Vito Gaudiano – questa è una nuova occasione per la città per ritrovare un protagonismo che quest’anno è venuto meno, e non solo per l’epidemia da Covid-19”.

“La scelta di Matera come sede del G20 dei Ministri degli Esteri non dove essere soltanto una vetrina, pur meritata, per la capitale europea della cultura del 2019 – precisa Vito Gaudiano – ma deve essere colta come un’opportunità di rilancio di una comunità che in pochi mesi è passata dal frastuono della festa al silenzio dello stallo”.

“Questo è il momento di accelerare la cantierizzazione delle opere pubbliche già finanziate, di creare nuove prospettive di crescita sia nei settori tradizionali che in quelli innovativi, di rinforzare le basi gettate nel 2019 ridando un ruolo concreto alla città e al suo tessuto sociale e produttivo, di misurarsi a livello internazionale con progettazioni europee, in una parola di riprendere in mano il nostro destino affinando le competenze sviluppate negli ultimi anni e aprendo nuovi scenari di riflessioni e analisi”.

“Nel 2019 è stato commesso il grave errore di slegare gli eventi dal contesto urbano, di non coinvolgere appieno la città, di non programmare il futuro. Non è soltanto il Covid che ha fatto il vuoto a Matera, ma è l’assenza di progettazione, il non avere lasciato un’eredità strutturale. Perciò il G20 a Matera è un assist di lungo periodo lanciato alla città, l’occasione per colmare il vuoto e ripartire costruendo qualcosa di concreto e duraturo”.

“Perché Milano dopo Expo 2015 ha avuto una fase di crescita con risultati ancora oggi evidenti? Perché ha costruito le fondamenta per uno sviluppo continuo con qualcosa di tangibile, strutture, teatri, manifestazioni stabili o periodiche; un lavoro che ha coinvolto i milanesi e che resterà alle future generazioni meneghine. A Matera, dopo il 2019, non sono state gettate le basi per il futuro e oggi siamo più poveri di prima, se non fosse stato per i privati e gli imprenditori che hanno investito in strutture ricettive e servizi. Qual è l’eredità che ci è stata lasciata? I teatri storici non sono fruibili; gli altri contenitori culturali non sono stati costruiti; gli eventi strutturali non sono stati programmati; la rete della fibra ottica non è stata completata; le iniziative di attrazione come l’Hub di San Rocco non sono partite”.

“Per questo motivo – conclude il direttore di Confapi Matera – chiediamo ai soggetti istituzionali che dovranno occuparsi a vario titolo del G20 di istituire subito un tavolo tecnico con le associazioni imprenditoriali al fine di evitare affannose rincorse dell’ultimo momento e di organizzare al meglio accoglienza, logistica, servizi e tutto quello che servirà per il summit internazionale”.

“Se per Matera 2019 i 4 anni con cui siamo partiti in anticipo non sono stati sufficienti, bisogna partire subito per utilizzare al meglio i 6 mesi che ci separano dal G20. Occorre costituire una task force immediata per lavorare di qui a giugno”.

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui