di Domenica Monaco

C’è una storia che tanti abitanti di Policoro non conoscono, quella del Castello medievale, che oggi rivive soltanto nel Portale, insieme ai contrafforti e all’entrata del monastero, situata nella parte interna della corte.

Il castello, nel corso degli anni, ha cambiato più volte la propria destinazione d’uso: agli inizi infatti era un monastero, con chiesa annessa dedicata al culto dei Santi Pietro e Paolo. Poi è diventato una fortezza difensiva per poi tornare ad avere un ruolo importante nella comunità come Collegio dei Gresuiti.

Quando intorno alla seconda metà del 1500 venne acquistato dalla Principessa Grimaldi, attraversò un momento di enorme splendore. Banchetti, giochi medievali e un nutrito numero di dame e cavalieri danzavano nei saloni del castello al ritmo di una musica che sapeva risuonare per tutta la vallata.

Riguardo invece alla sua storia di Collegio gesuita, grazie ad alcuni manoscritti tramandati dal monaco Capobianco, che si occupava degli inventari fatti dopo la soppressione della Compagnia di Gesù, possiamo ricostruire la storia di un ricco corredo di suppellettili, tavoli da refettorio, sedie, arredi sacri, insieme ad un consistente numero di quadri.

Nella cappella, gli stucchi sono di particolare pregio e meriterebbero un’attenzione particolare. La chiesa, ora è dedicata alla Santa Patrona di Policoro, la SS. Madonna del Ponte, raffigurata attraverso una piccola statua in legno di pregevole fattura, dal volto amorevole e allo stesso tempo fiero, che tiene dolcemente in braccio Gesù bambino che regge il globo terrestre.

Sempre attraverso il manoscritto del Capobianco, abbiamo notizia dell’esistenza di due corone “indorate” appartenenti alla statua della Madonna, testimonianza dell’antichità del culto ed anche della suddetta statua, risalente probabilmente al XIII secolo circa.

Dietro la chiesa, dopo aver superato un viale costeggiato da alcune piccole abitazioni, si giunge ad un sentiero che porta al Museo Nazionale della Siritide: al suo interno sono custoditi i reperti della gloriosa Herakleia, l’antica Policoro.

L’antica polis greca sorgeva proprio nella zona in cui si trova il Castello, il punto più altro della città: questo testimonia il suo passato glorioso che primeggia tuttora per bellezza e grandezza sugli altri paesi del circondario.