Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del gruppo M5s Basilicata dei consiglieri Carmela Carlucci, Gianni Perrino e Gianni Leggieri

“Non è certo la prima volta che ci troviamo a fronteggiare e a contrastare
la scriteriata avanzata dell’eolico selvaggio nella nostra Basilicata e −
con buona pace di chi pensa di poter disporre a proprio piacimento dei
nostri territori – non ci stancheremo mai di farlo.

Questa volta l’allarme giunge da Ruoti e precisamente dal gruppo consiliare
“Ruoti 2017” che, attraverso la testata giornalistica “Basilicata24”, ha
denunciato l’installazione di “veri e propri mostri di metallo” che –
stando a quanto si apprende dall’articolo – in barba a qualsiasi
regolamento, ricadrebbero a soli 2 km dal centro abitato, diversamente
dalla prevista distanza di 5 km.

Dalla ricostruzione fatta da suddetto gruppo, inoltre, anche la
documentazione presentata relativa all’iter autorizzativo risulterebbe
essere lacunosa e insufficiente.

Era il 2015 quando la Società Rinnovabili Melfi s.r.l. richiedeva
l’autorizzazione unica regionale per la costruzione e l’esercizio di un
parco eolico, costituito a 22 aerogeneratori, da collocare nei territori di
Bella, Atella, Filiano, Ruoti e Potenza.

Il primo freno ai lavori è stato posto dalla Soprintendenza, la quale nel
2016 invitava la Società Rinnovabili Melfi a proporre un nuovo progetto che
tenesse conto di alcune criticità sollevate e soprattutto del valore
paesaggistico e culturale del territorio. Sembrerebbe – e qui il
condizionale è d’obbligo, dal momento che il documento non è disponibile in
rete – che, in un secondo momento, il parere favorevole della
Soprintendenza sia pervenuto e con esso, si presume, la documentazione
integrativa richiesta.

Tutto sembrava essere pronto, malgrado l’indisponibilità pubblica di questi
documenti, e la Società avrebbe dovuto ultimare i lavori entro il 2019. E
invece, qualcosa deve non aver funzionato, tanto da indurre la stessa
società a chiedere non una, ma ben tre proroghe: le prime due a firma della
Giunta Pittella, l’ultima a firma della Giunta Bardi. Una curiosa
continuità. Una singolare intesa.

Ulteriori proroghe non potranno essere concesse.

Pare che la Società abbia richiesto queste proroghe, dichiarando di aver
rinviato la costruzione a causa del mancato perfezionamento della procedura
di esproprio e del mancato raggiungimento di una posizione utile
nell’ambito dell’asta finalizzata a ottenere incentivi pubblici
sull’energia prodotta. Perché il progetto sia finanziabile, la Società deve
partecipare ad altre aste indette dal Ministero dello Sviluppo Economico.

I conti sembrano non tornare.

Per questo, abbiamo formalmente interrogato il Presidente Bardi e
l’assessore di competenza per sapere se l’iter autorizzativo sia completo;
se sia effettivamente pervenuta la documentazione richiesta dalla
Soprintendenza, imprescindibile per il rilascio del parere favorevole da
parte della stessa; se sia realmente rispettata la giusta distanza tra il
parco eolico e il centro abitato; se sia stata già stabilita la data
dell’asta a cui la Società dovrebbe partecipare e se la stessa sia già in
possesso di un contratto con qualche fornitore di energia.

Troppi punti ancora oscuri che, tuttavia, non sembrano scalfire la
posizione della Regione che, ieri come oggi, concede generose proroghe”.

 

 

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