“Ormai è chiaro che l’impatto dell’emergenza Covid-19 sulla filiera del
settore automotive diventa ogni giorno più pesante e che si corre il
rischio di compromettere un settore nevralgico per l’economia del Paese. Se
non si investe in Italia è solo propaganda: a Melfi e in Basilicata queste
criticità sono sempre più evidenti, Fca e le fabbriche dell’indotto sono
frenate da una serie di fattori di instabilità, accresciuti causa pandemia
e l’Ugl, giustamente, insistite sulla necessità di rilanciare la
produttività, scesa a livelli strepitosi”.

E’ quanto hanno sostenuto i segretari regionale dell’Ugl Basilicata
metalmeccanici, Florence Costanzo, e il provinciale della federazione di
Potenza, Giuseppe Palumbo, a margine dell’attivo sindacale che ha visto
riunirsi tutti i quadri dirigenti nella sede Ugl di Potenza.

“Oggi non c’è tempo di polemizzare, l’Ugl ritiene essere necessario
sostenere la filiera automotive per il grande impatto occupazionale e la
grande qualità dei nostri prodotti con aiuti dal Governo che dovranno
essere immediati, eseguibili e elargiti esclusivamente ad aziende Italiane
che producano prodotti in Italia: e – proseguono Costanzo e Palumbo – l’Ugl
Basilicata tifa per il sito Fca Melfi. Non importa a chi piaccia o meno la
nostra posizione, il nostro obbiettivo è quello di garantire la tenuta
occupazionale e la produzione nella nostra Regione senza dare alibi a
nessuno di poter minimamente pensare di dover mettere a rischio un solo
posto di lavoro. L’Ugl è l’altro sindacato, è il sindacato del fare: non
facciamo proclami di ‘facciata’ – tuonano i leaders Ugl -, abbiamo a volte
sottoscritto anche accordi impopolari ma sempre nella coerenza e difesa del
territorio e occupazione. Nei primi 5 mesi del 2020, le proiezioni di
mercato ci consegnano una mappatura tutta al negativo con un Governo che
perde ancora tempo al supporto automobilistico italiano rimettendo la
discussione a dibattiti inconcludenti. L’urgenza e priorità, considerata
l’eccezionalità del momento, per l’Ugl obbliga la politica a una decisione
salva Italia produttiva, su come incentivare la vendita senza andare a
incidere sugli obiettivi. Va preservato il futuro di migliaia di famiglie
lucane dove stanno soffrendo, per tutta la filiera dell’auto in Basilicata,
circa 15 mila occupati. Urge una misura choc per il settore auto non
indifferente, recuperabile negli anni successivi grazie ai maggiori utili
prodotti. Questa ora è una dose da cavallo che serve anche ad ossigenare la
produttività lucana considerando che registriamo conseguentemente una
cronica caduta negativa per l’intero Pil regionale, causata
dall’instabilità industriale dell’auto e dell’intero settore collegato. Gli
strumenti messi in campo dal Governo, per l’Ugl Basilicata metalmeccanici,
ad oggi risultano del tutto insufficienti a comprendere la gravità del
settore che per i danni provocati dal Covid-19 sarebbe molto più grave di
quella affrontata negli anni 2008-2012.

L’Ugl con grande senso di responsabilità ha vigilato e sostenuto tutto ciò che di produttivo vi è nella Regione senza protagonismi o ‘prime donne’, con soli obbiettivi
concreti: garanzia sui livelli occupazionali, tenuta del tessuto
industriale e scongiuramento occasione di desertificazione. Oggi non
servono litigi e/o posizioni differenti, sia nel sindacato che nella
maggioranza di Governo. L’Ugl Basilicata – concludono Costanzo e Palumbo –
ritiene che sia imprescindibile mantenere il rispetto degli obiettivi di
produzione del settore automobilistico in essere e soprattutto per il
nostro sito Fca Melfi, elargendo immediatamente liquidità, che consenta al
comparto dell’automotive il rilancio della produzione e del mercato, così
da fare, ancora una volta, da traino per la ripresa dell’intero sistema
economico e dove per il settore incentivi all’elettrico si possa aprire
successivamente anche una nuova fase: ricordiamo che la serietà di Fca, se
pur in un momento drammatico mondiale delle pandemia, con il supporto del
sindacato partecipativo com’è l’Ugl, prosegue spietatamente nella
realizzazione degli investimenti relativamente allo stabilimento di Melfi”.