C’è qualcosa di magico che scalda i cuori delle persone, qualcosa di indescrivibile che serpeggia negli animi di una comunità. Quel senso di appartenenza, il fatto di conoscersi quasi sempre un po’ tutti, non è nient’altro che il legame materno che abbiamo la nostra stessa terra.

Quel legame è sinonimo di coraggio. E il coraggio, in questo caso, è donna

Maschito, comune potentino di circa 1600 abitanti, in questo mese di maggio ha conosciuto da vicino la Pandemia sanitaria chiamata Coronavirus. Per fortuna si è trattato di un caso isolato e poi rivelatosi uno dei tanti “falsi positivi” avvenuti in regione, come quelli di Tolve e Anzi.

Eppure nel momento di difficoltà, ancor prima che si scoprisse del falso allarme, sono state due donne su tutti a conquistare la scena nella comunità maschitana, il Sindaco Rossana Musacchio Adorisio e la “contagiata” Maria Giovanna Volpe. Le due donne si sono rivelate squarciando il velo della preoccupazione e del silenzio.

Abbiamo incontrato il primo cittadino Rossana Musacchio Adorisio per farci raccontare come ha vissuto quelle ore così concitate.

Sindaco questa emergenza da Coronavirus sembra aver cambiato anche alcune forme di comunicazione. La sua diretta, in tarda serata, resterà alla storia per un gesto istintivo, di pancia…un grido d’allarme e di grande impatto emozionale…

“Partendo dal fatto che tale pandemia abbia colto impreparata ogni singola forma di società, a partire dal focolaio iniziale a Wuhan, fino al nostro territorio nazionale, è stato prioritario creare una forma di comunicazione con il cittadino basata sull’informazione e su regole ben precise da seguire, nonostante la difficoltà per ogni autorità territoriale di avere un protocollo affidabile da mettere dettagliatamente in atto”

Come avete affrontato il Coronavirus a Maschito?

“Ad oggi la situazione a Maschito è pressoché stabile. Il cittadino si sente tutelato e agisce con forte senso civico e spirito collaborativo. Bisogna anche evidenziare che per ottenere un tale risultato c’è stato un certosino lavoro di squadra: Amministrazione, Forze dell’Ordine, Sanità Locale quali Medico di base e Farmacista, Associazioni di volontariato quali la Misericordia Maschito e la Croce Rossa. Gli esercizi commerciali fin dal primo momento hanno seguito le norme e aiutato i cittadini al rispetto delle stesse”.

Covid 19 a Maschito: si è trattato quindi di un falso positivo quello registrato qualche giorno fa?

“Il caso che è stato evidenziato su Maschito è assolutamente un falso positivo. Ma sin dall’inizio, nel momento in cui sono entrata in contatto con la paziente ho avuto dubbi su quello che fosse stato l’iter del tampone, a partire dal suo processamento, al referto ‘apparentemente’ finale”.

Donne in prima linea: lei con quell’annuncio e la contagiata con il suo svelarsi ai compaesani, “Eccomi sono qua e non mi nascondo”…

“Nelle donne è innato il senso di protezione e di responsabilità. In una situazione così delicata è stato prioritario creare un rapporto di fiducia e di presenza consapevole con la paziente. Accogliere ogni sua angoscia, comprendere il forte impatto emotivo. Tranquillizzarla per quanto possibile e riportarla ad una forma di razionalità che potesse permettere quanto prima la ricostruzione dei contatti avuti nei giorni precedenti il referto del tampone. È stata una donna coraggiosa, perché si è fidata ed affidata a me, al mio Assessore, al Maresciallo dei Carabinieri di Maschito, al suo medico di base. In questa maniera è stato possibile riuscire a valutare il passo più difficile: uscire dall’anonimato. Aveva paura che la gente l’avrebbe accusata, allontanata, additata come untrice di un paese ancora illibato dal Covid-19. Ecco, stava valutando, a causa della paura, solo questo aspetto”.

E invece…

“Con il mio Assessore Alessandro Ricchiuti abbiamo tentato di mostrarle un’altra prospettiva: quella della riconoscenza per la verità. Uscire allo scoperto, avrebbe placato il panico generale e avrebbe fatto trasparire i sentimenti e tutto il sostegno da parte persino di persone a lei sconosciute. Così è stato. Il coraggio e la fiducia l’hanno subito premiata. Il senso di protezione e di solidarietà si è allargato e le ore di attesa per l’esito del nuovo tampone si sono alleggerite. Ecco perché è stata Donna: ha aperto a tutti la sua vera essenza. È stata anche lei donna protettiva e responsabile verso tutti. Un meraviglioso gesto di maturità e di umanità”.