Il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, ha inaugurato stamane, i locali destinati alla Reumatologia, posti al piano terra del padiglione B dell’ospedale ‘San Carlo’ di Potenza.
“Dove c’era un reparto Covid – ha detto il presidente Bardi – oggi abbiamo un nuovo reparto di Reumatologia. La Basilicata riparte, mettendo al centro la cura delle persone e i servizi al cittadino. A Potenza come nel resto della Regione”.
Alla inaugurazione ha partecipato il direttore generale dell’Ospedale San Carlo, Giuseppe Spera.
Il reparto di Reumatologia, che ha assunto la denominazione di Istituto Reumatologico Lucano (IReL) è uno dei presidi di eccellenza del sistema sanitario regionale e per questa ragione è stato candidato al riconoscimento quale Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS).
La missione dell’IReL è quella di garantire in maniera efficace ed efficiente la migliore qualità delle cure e delle attività assistenziali prestate alle persone affette da patologie reumatiche, ottimizzando al contempo le risorse disponibili e monitorando l’impatto economico dei servizi erogati. La sua finalità si concretizza nel sostenere l’integrazione con le strutture ospedaliere e territoriali, secondo percorsi clinico organizzativi e protocolli condivisi, nonché nel favorire la ricerca clinica consentendo l’ottimizzazione e la valorizzazione delle risorse umane e tecnologiche ad esso assegnate.
L’IReL rappresenta, quindi, lo strumento organizzativo e gestionale sotto il profilo clinico, scientifico, tecnologico e logistico che fungerà da modello di integrazione interdisciplinare e di rete di professionisti sia per le altre strutture dell’AOR San Carlo sia per quelle reumatologiche presenti sul territorio regionale.
I lavori realizzati hanno riguardato la ristrutturazione edile ed impiantistica dei locali ubicati al piano terra e di una parte del livello superiore del Pad. B, con una completa riorganizzazione funzionale al fine di ospitare le degenze, gli ambulatori dell’U.O. di Reumatologia e i laboratori di ricerca.
L’investimento per i lavori è stato di circa 2 milioni di euro.