Dall’audizione, che ho voluto effettuare, al soggetto attuatore delegato Domenico Tripaldi e e all’arch. Gaspare Buonsanti capo staff per il rischio idrogeologico, è emersa la conferma di ritardi evidenti e di un deficit organizzativo strutturale divenuto pericoloso e inaccettabile. Cambiare passo, coinvolgendo comuni e province oltre che rafforzare la struttura commissariale e gli uffici regionali interessati è l’unica strada possibile, da attuare immediatamente.

Se sarà convertito in legge, il D.L. n. 26 del 30 aprile 2021, all’art. 8 rinvierà 31/12/2022 la scadenza degli interventi Interventi finanziati dal Fondo per lo sviluppo e la coesione. Una “manna dal cielo” che copre i ritardi della regione sulla quale è vietato cullarsi ancora. I comuni, le imprese e i professionisti attendono di lavorare, la realizzazione delle opere metterà finalmente in sicurezza il territorio. Ogni giorno perso è una opportunità in meno e una preoccupazione in più.

Ricordiamo quanto detto qualche giorno fa, la Basilicata ha 152 milioni di euro disponibili di cui 39 già in cassa, rinvenienti dal Patto per il Sud e da una serie accordi di programma quadro finalizzati alla programmazione e al finanziamento di interventi urgenti per la mitigazione del rischio idrogeologico che vanno utilizzati, per assegnare  la progettazione di 115 opere, delle 130 ancora da realizzare. 

Ora, più che mai, si devono progettare e attuare soluzioni. Potrebbe essere utile nominare immediatamente una task force (con gli ordini professionali insieme a comuni e province) a cui affidare la preparazione, la messa a bando e la gestione delle procedure di assegnazione dei progetti, per realizzare le oltre 150 gare di affidamento di lavori e servizi di progettazione.

L’impegno concreto a velocizzare tutte le procedure è l’atto fondamentale da mettere in campo per rilanciare le attività di professionisti e imprese.  Dall’Audizione in Seconda Commissione Consiliare è emerso, nella sostanza, tutto ciò che abbiamo denunciato nei giorni scorsi. 

Ora la palla della risoluzione urgente delle criticità passa al Presidente Bardi che deve decidere, una buona volta sul tema del dissesto idrogeologico, da che parte stare. Se dentro oppure fuori da questa partita. Presentare a breve un progetto di rafforzamento delle strutture interessate, altrimenti sarà evidente il recondito obiettivo (da scongiurare a ogni costo) di  affidare tutto a Invitalia in caso di mancato rispetto delle scadenze, con una consapevole complicità. Oppure riprendere in mano le redini della situazione e terminare i vari interventi sul territorio.”

Lo dichiara il Consigliere Regionale Luca Braia, capogruppo di Italia Viva