Il professor Giancarlo Dall’Ara, “ideatore del modello di accoglienza, noto nel mondo come ‘albergo diffuso’, oltre che di numerose altre innovazioni nel settore del marketing turistico”, ha fatto tappa a Rotonda nel Museo naturalistico e paleontologico. Il prof. Dall’Ara, accompagnato in questi giorni in un tour, dal prof. Antonio Nicoletti, direttore dell’Apt Basilicata, che sta eseguendo dei sopralluoghi sul campo, per testare concretezza e praticabilità delle azioni previste, da programmare, dopo il post covid, è rimasto particolarmente affascinato, oltre che delle bellezze storiche ed artistiche di Rotonda, con il suo borgo, l’albergo diffuso, la Valle del Mercure e le sue splendide Montagne, che sovrastano il territorio, è rimasto, come dicevamo affascinato dal Museo.

Ad accoglierli, l’assessore alla Cultura, Donatella Franzese. Non era presente il neo direttore del Museo, Frabrizio Mollo, ma ha tenuto a sottolineare “ l’apertura e la collaborazione sia con il prof Dall’Ara e con il direttore dell’Apt Basilicata, Nicoletti, per essere stati riconosciuti ed osservati da chi si occupa di turismo e di sviluppo della Basilicata, un patrimonio storico ed artistico che non finisce mai di stupire in tutte le stagioni dell’anno”.

Il prof. Dall’Ara, che è anche presidente nazionale di piccoli musei, ci ha tenuto a visitare il Museo naturalistico e paleontologico dove ha potuto ammirare i resti esposti, di un esemplare di Elephas antiquus italicus, risalenti al Pleistocene medio superiore (400.000 – 700.000 anni fa) uno, se non il più importante ritrovamento a livello nazionale. Tra i reperti fossili, anche la mandibola, pressoché completa, di Hippopotamus antiquus rinvenuta nell’identico sito dell’Elephas e, verosimilmente, vissuto in epoche ancora più remote (Pleistocene medio-inferiore) oltre alle tante altre testimonianze fossili di tipo animale e vegetale, e minerali che testimoniano la storia de della zona.

Sul Museo naturalistico e paleontologico, lo ricordiamo, il comune di Rotonda punta molto, affinchè diventi polo culturale non solo per il borgo del Parco Nazionale del Pollino ma, diventi un grande attrattore attraverso le azioni di potenziamento che da qui a breve si andranno a fare, ha rimarcato l’assessore Franzese, “ affinchè possa rientrare in un piano strategico del turismo”.