“Una zona verde e giovane, è ciò che serve per uscire dal lockdown. Ci sono giovani lucani che, altrimenti, saranno tagliati fuori per sempre dal sostegno, avendo superato i 24 mesi di anzianità della partita iva e ci sono centinaia di aziende agricole che attendono, avendo fatto investimenti in attrezzature, prima ancora che iniziasse l’emergenza covid. Ecco perché lo scorrimento delle graduatorie del Psr Basilicata relative ai giovani misura 6.1 e misura 4.1 ordinaria e di filiera è oggi un atto doveroso”.

E’ quanto afferma il capogruppo Italia Viva e già assessore all’agricoltura, Luca Braia, secondo il quale “è necessario anche prorogare di almeno un anno il bando per l’agricoltura biologica che interessa 2100 imprese, allineando le scadenze per gli altri bandi a sostegno della pratica del sodo e quella dell’agricoltura integrata, in scadenza nel 2022, affinché la Basilicata possa spendere, presto e bene, le risorse europee specifiche, puntando proprio sui nostri giovani e sull’agricoltura sostenibile e innovativa. Una direzione di marcia accompagnata da una visione e relativa programmazione che, unita all’aggregazione e alla promozione e comunicazione (che appaiono essere oggi azzerate) hanno portato l’agricoltura lucana a resistere e incrementare quote di mercato soprattutto sull’export. Dopo l’intervento e l’articolo dei giovani di Agia-Cia, le posizioni di Agrinsieme e Coldiretti anche i diretti interessati si mobilitano. Conseguenza di mesi e mesi di appelli inascoltati che io stesso ho messo in campo, con mozioni e interrogazioni a cui non è mai stata data risposta. E’ ora che la politica agricola regionale dia seguito a queste richieste, come ho sostenuto da sempre. In questa fase, più che mai, in cui si possono e si devono velocemente utilizzare le risorse della proroga Pac. Pertanto, coerentemente a questa battaglia che faccio da tempo, nel ricevere in copia la richiesta dei 38 beneficiari in rappresentanza di una novantina di potenziali interessati, e la loro comunicazione, ritengo di dover sostenere e supportare quella che, a mio avviso, è una ottima iniziativa intrapresa da un nutrito gruppo di ragazzi e ragazze lucani che pretendono, a giusta ragione, attenzione e ascolto”.

“Ragazzi e ragazze che – continua il consigliere – vorrebbero avere la possibilità di incontrare, prima possibile, il presidente Bardi e l’assessore all’Agricoltura Fanelli per esprimere le proprie ansie e speranze e verificare le condizioni di poter scorrere la graduatoria dell’ultimo bando del primo insediamento, emesso negli ultimi mesi del mio mandato. Avevamo preso l’impegno, dichiarandolo anche in determina, di finanziare almeno tutto il blocco di possibili beneficiari con 75 punti, nel caso in cui si sarebbe reperita altra finanza utile da utilizzare sul Psr, soprattutto per favorire nuove imprese. Tutto questo poi si è fermato a maggio 2019 e se ne è persa traccia, senza per altro motivo. Uno scorrimento, dopo tutto, è questione tecnica, non politica. Ora che l’Assessore Fanelli ha annunciato in audizione in Commissione la disponibilità di almeno 15 milioni di euro, dopo che ha comunicato nel tavolo di partenariato che il Feasr, negli anni 2021-2022, avrà una dotazione complessiva di circa 154 milioni di euro, di cui 118 milioni derivanti dal Feasr ordinario e circa 36 milioni derivanti dal Feasr Next Generation Ue, credo sia arrivato finalmente il tempo, anche in questa legislatura, di mantenere l’impegno preso e di tornare a dare qualche speranza alle nostre giovani generazioni”.

“Da parte mia, al fine di avere il quadro conoscitivo attuale e completo – conclude l’esponente di Iv – ho inviato una richiesta formale, nell’esercizio del mio mandato di Consigliere per come previsto da Regolamento, al presidente Bardi e all’assessore Fanelli. Occorre poter conoscere e approfondire tutta la documentazione aggiornata sulla misura 6.1. Le economie del Psr Basilicata 2014-2020 e le nuove risorse europee resesi disponibili, possono essere, a pieno titolo, destinate a questa novantina di possibili beneficiari e al loro futuro di imprenditori appassionati della terra, che vivono nella speranza di avere un sostegno e che da troppo tempo attendono di poter investire in attrezzature e organizzazione, per non morire ma soprattutto per continuare a migliorare e assumere anche altra forza lavoro, generando economia e realizzando sogni.”