Salvatore Pecchia, Presidente del Comitato Fragola della Basilicata IGP: “IGP traguardo collettivo, un metodo virtuoso da replicare per altre eccellenze ortofrutticole.
Desidero esprimere, a nome del Comitato Fragola della Basilicata IGP, la più profonda gratitudine a tutti coloro che hanno reso possibile questo straordinario risultato: agricoltori, organizzazioni di produttori, istituzioni, tecnici, centri di ricerca e ricercatori, professionisti che hanno creduto nel valore della nostra fragola come simbolo di identità e di eccellenza.
Un ringraziamento particolare va all’ALSIA Basilicata e al CNRR ISPC di Potenza, per l’apporto scientifico e metodologico che ha arricchito il dossier con dati storici, agronomici e antropologici, restituendo forza e autenticità al legame tra prodotto e territorio.
E, ancora: ringrazio la Direzione delle Politiche Agricole del Dipartimento Agricoltura regionale, l’Assessorato all’Agricoltura, l’Ufficio Agro-marketing regionale, l’Ufficio produzioni vegetali della Regione Basilica. Grazie, inoltre, alla dedizione e alla competenza tecnica profusa dall’Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali della Provincia di Matera.
Quanto alle organizzazioni di produttori ricordiamo il contributo fattivo e lo spirito di aggregazione che hanno mosso, l’ OP Athena, l’OP Ancona, l’OP Agricola Felice, l’OP Asso Fruit Italia, l’OP Apofruit Italia, l’OP Frutthera Growers, l’OP Terre della Luce, l’OP Primo Sole, l’OP Agorà, l’OP A.m.a.l.a, l’ OP Tenute Zuccarella.
L’IGP è una conquista collettiva, è la prova di quanto la Basilicata sappia fare squadra, unendo competenze e visione per costruire un percorso di crescita duraturo. Igp è anche un metodo virtuoso – fatto di innovazione, sostenibilità e competitività – applicabile anche alle strategie di crescita e promozione che faranno grandi le altre eccellenze ortofrutticole regionali.
Come giustamente osservato dai ricercatori del CNRR ISPC: “per la prima volta in Italia una fragola, con 22 varietà coltivate, ottiene il riconoscimento a Indicazione Geografica Protetta. Un risultato che affonda le sue radici nella lunga storia agricola e culturale della regione: dalle prime testimonianze sui frutti del bosco nel IV secolo a.C. alle coltivazioni sperimentali del XIX secolo per poi giungere alla produzione iniziale tra gli anni ’60 e ’70”, fino ai giorni nostri con i livelli produttivi qualitativi e quantitativi – 1200 ettari – che posizionano la Basilicata ai vertici della fragolicoltura italiana.La “Fragola della Basilicata IGP” consolida il ruolo di ambasciatrice del Made in Basilicata nel più ampio contesto del Made in italy e del Made in Europe, concreta testimonianza di un’agricoltura che fa dell’aggregazione e delle sinergie istituzionali la cifra del suo successo; un’ortofrutta che è anche etica e sostenibile, e al contempo innovativa e profondamente radicata nella propria storia.
Pecchia ha poi spiegato: “A breve saranno diffuse le linee guida per l’utilizzo del marchio IGP, al fine di avviare la commercializzazione, un processo, quest’ultimo, che deve essere autorizzato dal Ministero (Masaf).È evidente che le linee guida sono uno strumento essenziale che richiederà responsabilità e coerenza da parte di tutti gli operatori, per garantire un uso corretto del marchio IGP e in linea con le finalità di tutela e valorizzazione proprie del riconoscimento europeo”.
Salvatore Pecchia (Presidente del Comitato Fragola della Basilicata IGP)



