È nella nuova Piazza del Popolo di Tramutola, recentemente rimodernata e che ben racconta le radici della comunità, che ha preso il via la IV edizione del prestigioso premio “Tramutolesi nel mondo”. Il riconoscimento, conferito da una giuria di qualità composta dal sindaco pro tempore,dal presidente della Proloco e da un assessore facente parte della giunta, è stato consegnato ad un Tramutolese illustre. L’iniziativa mira a diventare un appuntamento fisso negli anni e nelle precedenti edizioni il riconoscimento è stato assegnato a Michelangelo Damasco, Chiara Mazziotta, Marcellino Gomez, Guido Tedesco, Santino Bonsera, Francesco Mazziotta, Pasquale Carrano. Ad essere premiata quest’anno Antonella Tramutola, professore associato di biochimica alla facoltà di medicina e odontoiatria dell’Università Sapienza di Roma. Il suo curriculum è importante e Tramutola ha maturato la sua passione per la ricerca prestissimo. Dopo la laurea ha scelto di dedicarsi infatti alle neuroscienze, conseguendo un dottorato e un master in sviluppo preclinico e clinico del farmaco all’Università Cattolica di Roma. Al centro dei suoi studi le malattie neurodegenerative appunto , come l’Alzheimer e la sindrome di Down, con l’obiettivo di comprenderne i meccanismi e di individuare strategie per prevenirle e rallentarne il decorso. Nel 2024 ha ricevuto il premio “Antonio Feltrinelli Giovani”, dall’Accademia dei Lincei, diventando membro del centro interdisciplinare giovani Lincei e delegata italiana nelle accademie giovani d’Europa. Questo le ha permesso di entrare in una rete di giovani scienziati che collaborano oltre i confini nazionali. Ma all’estero ha conseguito anche un’esperienza di ricerca negli Stati Uniti e in Finlandia, in centri di eccellenza nel campo delle neuroscienze, dove ha collaborato con ricercatori di fama internazionale. Ma nel corso della sua carriera ha ottenuto altri importanti riconoscimenti, come la Medaglia della Società Italiana di biochimica per giovani ricercatori e due borse di studio dalla Fondazione Umberto Veronesi, grazie alle quali ha sviluppato e ampliato i suoi progetti di ricerca nel campo delle neuroscienze. Oltre cinquanta le sue pubblicazioni scientifiche, attualmente affianca all’attività di ricerca quella di insegnamento e di divulgazione nelle aule universitarie. Nella piazzetta “Tramutolesi nel mondo”, vicino al mosaico che raffigura lo stemma del paese e che simbolicamente vuole abbracciare i cittadini emigranti, verrà affissa una targa contenente il nome della premiata della quarta edizione del prestigioso premio, affiancando le altre targhe contenenti i nomi dei vincitori delle precedenti edizioni. Piazza del Popolo, nel corso della manifestazione, si è poi trasformata in una piazza virtuale dalla quale sono partiti i collegamenti con i Tramutolesi che attualmente vivono in diverse zone del mondo, come il Messico, l’Irlanda, l’Australia l’America e il Brasile, dove si registra un numero importante di Tramutolesi emigrati che lì hanno costruito la loro vita e messo su famiglia. Il flusso migratorio che ha coinvolto questa comunità della Valle dell’Agri è stato considerevole soprattutto a partire dall’ottocento, ma lo sguardo del Tramutolese era sempre rivolto verso casa. A documentare questo legame, il recente dono della famiglia Farina, che vive in Brasile, che ha omaggiato il Comune di una statua raffigurante un loro antenato migrato molti anni prima. Il sindaco Luigi Marotta, ideatore e promotore del premio, dialogando con i Tramutolesi presenti e quelli collegati da remoto, ha sottolineato quanto questa iniziativa avvalori i « legami, gli affetti, le radici e il turismo di ritorno». «Ma il premio- ha aggiunto – è ormai legato anche alla sagra del Ferricello De.Co Tramutolese, che si svolge di consueto dopo la consegna dei premi». Nel concludere la serata ha annunciato che l’amministrazione da lui guidata ha « ricevuto un finanziamento che permetterà di riprendere la farina del nostro grano rendendo così autentico il nostro prodotto. Immaginate un pacchetto di pasta dove verrà scritto che la produzione è avvenuta qui,con i nostri grani e con le acque delle nostre sorgenti».