L’Amministrazione comunale di Pignola rinnova con forza l’appello agli enti competenti affinché si passi finalmente all’azione per il rilancio dell’Oasi WWF e Riserva naturale regionale del Lago Pantano, chiusa dal 2021 e ancora in attesa dell’avvio dei lavori di riqualificazione annunciati e finanziati. Una situazione di stallo non più sostenibile, che continua a danneggiare un’area di straordinario valore ambientale e identitario per tutta la Basilicata.

L’azione dell’Amministrazione comunale è stata puntuale, continua e documentata, attraverso numerose interlocuzioni istituzionali, note formali, incontri e appelli pubblici.
Nel solo 2025, tra le comunicazioni ufficiali più significative si ricordano:
• la nota del 10 gennaio, con il riepilogo dei progetti finanziati e in fase di attuazione;
• il nuovo appello del 7 marzo, rilanciato anche dopo il servizio della Rai del 9 febbraio, per sollecitare l’avvio effettivo dei lavori;
• la nota del 5 maggio, indirizzata al Presidente della Regione e agli assessori competenti, con richieste dettagliate sugli interventi urgenti e sulle responsabilità in capo a ciascun ente;
• il comunicato del 16 maggio, che accoglie con favore l’annuncio del consigliere regionale Piero Lacorazza relativo all’imminente perfezionamento dell’acquisizione dei terreni della Riserva da parte della Regione;
• la dichiarazione pubblica dell’11 luglio, rilanciata anche dal WWF Basilicata, che denuncia il perdurare dell’immobilismo e chiede azioni immediate e coordinate.

A questi atti si è affiancata un’intensa attività di comunicazione e sensibilizzazione, che ha trovato ampio riscontro anche nell’interesse dei media regionali. Nel corso degli ultimi mesi, le emittenti locali hanno trasmesso servizi dedicati alla situazione di stallo dell’Oasi, sottolineando l’abbandono dell’area e i ritardi nei lavori di riqualificazione.

Nel frattempo, l’Amministrazione comunale ha fatto la sua parte.
Con risorse proprie e fondi intercettati da bandi nazionali e regionali, sono stati:
• ottenuti e aggiudicati 298.000 euro per la realizzazione di aree attrezzate tra la pista ciclabile e il Lago, dedicate a famiglie e sportivi;
• attivati 160.000 euro per il completamento della pista ciclabile Potenza–Lago, i cui lavori sono oggi in fase di ultimazione;
• avviati i lavori progettuali per una nuova area verde inclusiva, fondata sui principi dell’accessibilità universale;
• sollecitati interventi urgenti al Consorzio industriale (viabilità e pulizia del canale fugatore), ad Acquedotto Lucano (ripristino post-scavi) e al Consorzio di bonifica (manutenzione del verde).

Tuttavia, resta inspiegabilmente fermo il cantiere per la riqualificazione del centro visite, intervento di competenza della Provincia di Potenza, già finanziato e aggiudicato, ma mai avviato. Un ritardo grave, che mette a rischio anche la rendicontazione delle risorse, prevista entro dicembre 2026.

In questo contesto, gli aggiornamenti ufficiali delle ultime ore rappresentano una svolta cruciale.
Dopo anni di attesa, promesse e rinvii, sono finalmente arrivati atti concreti e inequivocabili, frutto anche della pressione esercitata con determinazione dall’Amministrazione comunale:
• la richiesta formale del 17 luglio 2025, con cui la Direzione Generale Ambiente della Regione Basilicata ha chiesto ufficialmente l’avvio della procedura di acquisizione dell’area del Lago Pantano;
• il parere favorevole del 31 luglio 2025 espresso dal Comitato di Sorveglianza, che ha autorizzato la cessione dell’ex Oasi WWF.

Secondo quanto dichiarato dal consigliere regionale Piero Lacorazza, che ha seguito con attenzione e continuità l’intera vicenda anche attraverso interrogazioni, commissioni e sollecitazioni istituzionali, manca ora solo il parere dell’Autorità di Vigilanza, atto conclusivo necessario affinché APIBAS possa procedere con l’avviso pubblico e la Regione Basilicata eserciti formalmente il diritto di prelazione.
Un ultimo passaggio tecnico, che – se completato senza ulteriori ritardi – potrebbe portare alla chiusura definitiva della procedura entro il mese di settembre.

«Il tempo delle attese è finito – dichiara il Sindaco Antonio De Luca –. Ora ci sono atti ufficiali, firmati e protocollati, che vanno nella direzione giusta. La Regione ha formalizzato la volontà di acquistare l’area, e il Comitato di Sorveglianza ha autorizzato la cessione. Adesso è il momento di chiudere il cerchio, senza altri rinvii. Noi, come Amministrazione comunale, abbiamo fatto tutto ciò che era in nostro potere».

«Ringrazio l’assessore regionale Laura Mongiello – prosegue De Luca – per aver dimostrato concreta sensibilità istituzionale e per aver accolto con serietà e responsabilità le istanze che ho più volte rappresentato direttamente nel corso dei nostri confronti. Il suo impegno personale per giungere a una soluzione definitiva della vicenda ha rappresentato un passaggio importante, che auspichiamo possa ora tradursi in atti rapidi e risolutivi. È anche grazie a questo dialogo costante e alla volontà di collaborazione che oggi possiamo registrare i primi segnali di svolta concreti».
«Così come – aggiunge – ringrazio il consigliere regionale Piero Lacorazza per l’attenzione costante e per il contributo che continua a offrire, con serietà e spirito costruttivo, alla soluzione di questa lunga vicenda».

📢 L’Oasi del Lago di Pignola è una risorsa ambientale, educativa e turistica unica. Il suo rilancio è una sfida che riguarda l’intera Basilicata.
L’Amministrazione comunale continuerà a vigilare passo dopo passo, a sollecitare ogni passaggio tecnico e a rappresentare con forza il diritto della comunità di Pignola a vedere valorizzata questa straordinaria area naturalistica.

🔍 Attenzione particolare viene riservata anche alla funzione idrica del bacino, che continua a rappresentare una risorsa strategica per il sistema ambientale e per l’approvvigionamento delle aree industriali del territorio. Anche su questo versante, l’Amministrazione comunale ha da tempo sollecitato chiarezza gestionale, manutenzione e interventi adeguati per garantire un uso sostenibile e funzionale della risorsa.

Ora che gli atti ci sono, non ci sono più scuse. Il futuro del Lago si gioca adesso