Fondi europei tra 80 e 100 milioni di euro che a dicembre 2025 la Basilicata rischia di restituire, dei 120 ancora da spendere. Record negativo per la nostra regione. Questo non può avvenire nel silenzio di tutti, per il bene della Regione, degli agricoltori e del sistema agricolo di Basilicata. Meglio denunciare oggi e non piangere domani, consapevoli che non basta sostenere Lollobrigida per salvare l’agricoltura lucana.

Il caldo aggrava una crisi idrica crescente e ampiamente prevista, sin dal 2024. La programmazione paga lo scotto di una mancanza di visione, divenuta endemica negli ultimi anni e gli agricoltori sono senza supporto, senza i sostegni promessi e mai ricevuti, e rischiano di crollare abbandonando i campi, con un danno enorme per l’economia, l’occupazione e la tenuta del paesaggio lucano che con l’agricoltura e l’agroalimentare sono totalmente connessi.

Erano oltre 186 i milioni di euro di fondi europei da spendere a gennaio 2025. Ora dopo 7 mesi, siamo a circa 120 milioni ancora da utilizzare, pena un disimpegno automatico e irreversibile, che dovrà essere compensato da risorse del bilancio ordinario che già versa in enormi difficoltà. Una vera “calamità economica” per la nostra regione.

Se non ci saranno stravolgimenti organizzativi, magari con la costituzione di una “task force operativa” anche di professionisti esterni in ausilio agli interni esistenti e qualificati da sostenere e riorganizzare al meglio, se non si supporteranno le aziende agricole consentendo loro di produrre e vendere in questa difficile stagione, sostenendo i costi di produzione crescenti e consentendo l’accesso al credito (anche se siamo già in grande ritardo), le stesse aziende agricole lucane non porteranno a conclusione il programma di investimenti definito all’atto della firma dei decreti, con l’impossibilità da parte della regione di prorogare le scadenze che non potranno per nessun motivo superare il 31/12/2025.

La denuncia sullo stesso tema l’avevamo fatta nel marzo scorso, in coincidenza del comitato di sorveglianza che annunciò questi dati impietosi, raccomandando soluzioni immediate a valle dei 15 milioni di disimpegno accertati nel 2024 e non sanzionati perché rinviato al 2025. A quanto pare non ha sortito alcun effetto.

Spero che questa ulteriore nota possa essere un contributo utile per  far agire per tempo il presidente Vito Bardi e l’Assessore all’Agricoltura Carmine Cicala, nell’adottare ogni azione utile a scongiurare quello che si profila essere come un “risultato negativo storico anche per dimensione” per una regione come la Basilicata che, nella gestione dei fondi europei soprattutto nel comparto agricolo, è da sempre risultata tra le più virtuose in Italia.

Luca Braia – Italia Viva

Già Consigliere Regionale