“Nel 21% dei comuni della Basilicata gli anziani non autosufficienti non ricevono cure adeguate alle loro esigenze di salute. Un dato, quello della Basilicata, che è di ben tre volte superiore alla media nazionale, dove solo il 7% degli anziani fragili incontra difficoltà nel ricevere assistenza, e che la dice lunga sulla necessità per la nostra regione di porre il tema dell’invecchiamento attivo al vertice delle politiche sanitarie”.
E’ quanto afferma, in una nota, il Capogruppo di Basilicata Casa Comune Giovanni Vizziello che così commenta la presentazione, presso il Ministero della Salute, del Report realizzato da “Age.it”, il programma di ricerca finanziato dal PNRR e condotto dall’Università di Firenze, in collaborazione con altri 20 atenei del Paese.
“Partendo dai dati relativi alla popolazione ultrasettantacinquenne residente ed incrociandoli con quelli relativi alla percentuale dei comuni classificati come area interna (cioè distanti dai servizi pubblici essenziali rappresentati da scuole, ospedali e stazioni ferroviarie) più di 800 ricercatori universitari hanno elaborato un nuovo indice del disagio socio assistenziale degli anziani” -spiega Vizziello-“ che i decisori istituzionali potranno e dovranno utilizzare per consentire alle persone anziani di vivere dignitosamente questa particolare stagione della loro vita”.
“Più volte abbiamo denunciato gravi carenze della cosiddetta medicina del territorio nella nostra regione”- ricorda Vizziello-“ che risulta essere ultima in Italia nei servizi di assistenza semi residenziale e penultima in Italia in quelli residenziali offerti agli anziani affetti da fragilità”.
“In contesti come quello nazionale e lucano in particolare caratterizzati da progressivo invecchiamento della popolazione e da elevata incidenza delle malattie croniche” conclude Vizziello-“occorre una vera e propria riforma in favore delle persone anziane, particolarmente di quelle fragili, ponendo fine al triste malcostume di scaricare sulle famiglie di quanti non sono autosufficienti i costi dell’assistenza socio sanitaria”.