“Insieme alla Calabria, la Basilicata è fanalino di coda. Non ha ancora un Piano che segni la strada per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030 ONU per lo Sviluppo Sostenibile, nonostante fosse citata come riferimento nel programma 2021/2027 FESR FSE +. Un strumento fondamentale, ancora di più per i ritardi misurati dalla nostra Regione emersi tanto nel Rapporto 2023 ASviS sui territori, quanto negli indicatori BES (Benessere Equo e Sostenibile) tirati fuori da Istat”.

E’ quanto sostiene il consigliere regionale del Partito democratico, Piero Lacorazza.

“La verità – precisa Lacorazza – è che il tema della ‘sostenibilità’, così come quello della transizione ecologica, entra nei dibattiti e nei comunicati stampa, ma non nelle scelte che riguardano il futuro della Basilicata. Le risorse, ingenti e straordinarie, che rappresentano una fondamentale opportunità per lo sviluppo individuano nella transizione ecologica un asset fondamentale. Ma non ci siamo. E si rischia di mettere acqua in un secchio bucato senza avere Piani e programmi che consentano una efficace messa a terra delle risorse”.

“E’ anche il caso di dire – aggiunge Lacorazza – che i ritardi nella formazione della Giunta e per la piena funzionalità del Consiglio regionale, spostano in avanti un altro strumento fondamentale per canalizzare al meglio la programmazione: c’è una tempistica molto chiara prevista dall’art.45 dello Statuto regionale per il Piano Strategico Regionale. E’ tardi, presidente Bardi”.