Nell’ultima seduta del Consiglio Comunale, la città di Policoro dimostra il cambio di passo negli ultimi tempi e quasi all’unanimità approva ben sei regolamenti definendo, modificando e aggiornando le norme specifiche, nel rispetto delle direttive generali comunitarie, nazionali e regionali.
L’Assise del Comune jonico si è espresso positivamente su quattro proposte presentate dall’Assessore alle Politiche Sociali, Cinzia Mastronardi, e due dall’Assessore all’Ambiente, Massimiliano Padula: nello specifico l’Aula ha approvato il nuovo regolamento dell’Asilo Nido comunale “Linus”, l’aggiornamento sulle norme riguardanti il servizio di ristorazione scolastica (che precederà il nuovo bando) e la disciplina della co-progettazione nel rapporto tra Amministrazione comunale ed enti del terzo settore nell’ambito delle politiche del welfare.
Sempre nel campo del sociale, in Sala consiliare particolarmente dibattuto è stato il terzo punto all’ordine del giorno, cioè l’approvazione del nuovo regolamento comunale per la concessione dei contributi e benefici economici a favore di persone e famiglie indigenti. L’attenzione di tutti si è rivolta sull’esigenza di una nuova normativa comunale sul contributo nasce per venire incontro alle famiglie che, tra reddito di cittadinanza e assegno di inclusione, erano rimaste fuori da alcuna misura di sostegno economico.
Dopo i primi quattro punti, l’Assise si è dovuta pronunciare sull’approvazione del nuovo regolamento per la disciplina della videosorveglianza nel territorio comunale. In particolare su questo punto all’ordine del giorno, è stato importante approvare la norma e portare a compimento la disciplina della privacy affinché l’Ente, recependo la nuova legislazione nazionale del decreto legge 51 del 2018 e aggiornando la nuova normativa europea anche sulla privacy del 2020, possa essere tutelata dal legislatore nel caso di sanzioni a difesa del territorio, purtroppo violato alcune volte da abbandoni e gesti incivili da parte di qualche cittadino. Piena soddisfazione di tutti i consiglieri comunali per questa definizione di un vuoto normativo che non permetteva l’uso corretto delle telecamere anche per un non completo impianto di videosorveglianza.