Francesco Fanelli è il candidato sindaco del centrodestra. La sua candidatura è arrivata in seguito a un passo indietro del sindaco uscente, Mario Guarente, esponente della Lega come Fanelli.

Fanelli, cosa si sente di dire a Guarente e a chi sta facendo campagna elettorale contro il sindaco uscente?
Mario Guarente ha fatto un gesto d’amore verso la città, ha anteposto l’amore per la città alla sua carriera politica. Chi vuole insistere contro Guarente evidentemente non ha grandi argomenti da sottoporre all’attenzione dei potentini. Noi invece vogliamo guardare avanti, al futuro della nostra Potenza.

Lei è stato il candidato più votato alle ultime regionali in città. Questo cosa vuol dire alla luce della sua candidatura?
Che i potentini sanno chi sono e mi hanno dato fiducia. Li ringrazio, sanno bene che io sono sempre stato impegnato per la città di Potenza, quasi sempre all’opposizione di un sistema che oggi vuole ritornare al potere. Io sono un uomo libero, come racconta la mia storia politica. Altri sono creature di vecchi padrini politici. Ma noi siamo fiduciosi della ferrea volontà del popolo potentino di non voler tornare indietro. La nostra città ha tante criticità del passato, che nel 2019 abbiamo ereditato e che dobbiamo risolvere.

Quali sono le sue priorità per la Città?
Le strade, innanzitutto. Si è iniziato un percorso importante, per dare risposte ai cittadini, ma non basta. Con la firma dell’accordo di programma tra Meloni e Bardi ci saranno finalmente le risorse per dare ulteriori risposte e programmare una serie di interventi. E poi vogliamo usare la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale per dare contezza ai potentini su quello che è stato fatto, quello che si dovrà fare e offrire loro anche uno strumento per segnalare disservizi e problemi.

Come?
Attraverso un’app che dia loro la possibilità di conoscere quali interventi sono stati realizzati, quali stanno per partire e ricevere anche le loro segnalazioni sulle priorità da mettere al centro della nostra programmazione. I soldi ci sono, finalmente. Veniamo fuori da anni difficili, da un disseto evitato grazie alla giunta regionale di cui sono stato vicepresidente.

Potenza ha delle scadenze importanti dinanzi a sé, come il PNRR, l’accordo di programma e la nuova programmazione dei fondi europei: il Comune è un soggetto attuatore. Dovrà gestire centinaia di milioni. È preoccupato?
No, semmai sono entusiasta. Viviamo un’epoca di grande cambiamento. “Mettere a terra” i soldi del PNRR da qui al 2026 sarà la nostra assoluta priorità. Poi ci sono le misure previste dall’accordo di programma, penso all’opera simbolo della piscina olimpionica, attesa da sempre, che darà ai nostri atleti la possibilità di allenarsi e gareggiare a Potenza. È un simbolo di rinascita per tutta la città. E poi c’è Potenza città italiana dei giovani, che sono al centro del mio programma elettorale.

Il centrodestra viene da un successo elettorale storico alle regionali. Ritiene di poter replicare gli stessi dati alle comunali?
Le due elezioni sono differenti ma chiaramente la vittoria delle regionali costituisce un buon precedente per il centrodestra. Considerato il ruolo di città regione che ha assunto negli anni Potenza, è importante avere un Sindaco capace di avere un rapporto proficuo con la Giunta regionale e la macchina amministrativa regionale. La mia recente esperienza in Regione è sicuramente un elemento importante per la nostra Città. Il Comune la Regione devono camminare insieme.