Ieri ho partecipato alla presentazione del libro di Federico Fornaro sulla figura di Giacomo Matteotti, un martire della libertà a cui ogni città italiana dopo la guerra ha dedicato una via, un corso o una piazza. Anche la città di Potenza, doverosamente, omaggiò il giovane deputato barbaramente assassinato dai fascisti un secolo fa.
Una targa, quella potentina, staccatasi dal muro qualche anno fa, forse, metaforicamente, per l’ignominia di essere collocata davanti la sede di un Comune provvisoriamente guidato da un leghista, ossia dal portabandiera di una politica, storicamente, secessionista ed antimeridionalista, come emblematicamente confermato dal disegno di legge sulla famigerata Autonomia Differenziata.
Per il ripristino di quella targa, fui il primo consigliere comunale a presentare, in data 10 giugno 2022, un’apposita interrogazione.
In quali faccende erano affaccendati in quel periodo altri rappresentanti dell’opposizione?
Onorare degnamente la memoria di Matteotti, significa tramandare ai posteri l’esempio dell’uomo di pensiero e d’azione, del suo riformismo, della sua idea di politica, di giustizia sociale. In particolare, per i potentini, significa scegliere l’autentico cambiamento l’8 e 9 giugno prossimi, in netta discontinuità sia con l’oscurantismo a trazione leghista che con il grumo di vecchio ceto politico, che spalleggia la controfigura che hanno incoronato quale candidato Sindaco.
Pierluigi SMALDONE
candidato Sindaco di Potenza