Quando sembrava che nel Centrosinistra potentino si fosse arrivati ad una intesa, ci ha pensato a far saltare ogni trattativa Valerio Tramutoli.
Candidato sindaco cinque anni fa, Tramutoli fu bocciato dall’elettorato potentino dopo che fu riconosciuto responsabile di celate trame col vecchio sistema di potere nonostante dicesse ne fosse lontano ed in disaccordo.
E così, pochi minuti fa, quando il Centrosinistra sembrava aver raggiunto un’intesa unitaria sull’anti Guarente, ecco il solito tafazzismo che c’è nell’area democratica che è sembrato rifarsi avanti.
Tramutoli, insieme a Livio Valvano, segretario regionale PSI, blocca i lavori degli alleati al tavolo con una proposta che sembra essere stata fatta per essere rifiutata. Tramutoli lancia un uomo nuovo, l’avvocato Angela Pignatari. Un profilo, rispettabilissimo, ma del tutto simile a quello del collega Petrone che pure portò alla sconfitta del Centrosinistra contro De Luca e le sue poche e scarse liste dieci anni fa.
Tra l’altro con un’ulteriore clausola, poco consona alla linea democratica, che la candidata sia supportata all’unanimità degli alleati.
Tutto da rifare, insomma. Il centrosinistra potentino si è riaggiornato a domani pomeriggio intorno alle 18. Ma il film che sembra vedersi girare non appare diverso da quello che si è visto per le regionali. Si vuole arrivare alla fine con un buon nome ma quando è troppo tardi e si sono lacerati i rapporti? Si arriverà nuovamente che non ci sarà il tempo per fare le liste? Guarente sembra avere di nuovo la strada spianata!