I rallentamenti delle pratiche edilizie di certo non c’entrano nulla con l’attuale commissariamento che, peraltro, Cariello sa benissimo poteva essere evitato se solo lui avesse avuto coscienza ed un briciolo di umiltà.

Piuttosto che mentire ripetutamente, Cariello dovrebbe riflettere su quanto ha trascurato le priorità di Scanzano pensando solo ed esclusivamente alla sua immagine, ignorando più volte di ascoltare le proposte ed i suggerimenti rivoltigli dal Gruppo consiliare di Patto civico per Scanzano.

Già dai primissimi giorni della consiliatura abbiamo suggerito al già Sindaco di procedere immediatamente all’attivazione dell’Ufficio del P.N.R.R. (composto da ben 4 figure professionali già selezionate dalla Commissaria Camerini), non solo per favorire i progetti già in corso e reperirne di nuovi, ma soprattutto per supportare e coadiuvare l’Ufficio tecnico e favorirne il lavoro (questo è stato oggetto di ben 3 interrogazioni consiliari).

Abbiamo sollecitato lo sblocco delle numerose lottizzazioni ferme ormai da anni, sia per dare respiro all’economia che per favorire l’assunzione di manodopera.

Ha preferito rimanere sordo, scegliendo di mettere sotto pressione l’Ufficio tecnico (già al collasso) per ben 60 giorni per fare una fiera in fretta e furia che, diversamente e con un briciolo di visione in più, si poteva realizzare tranquillamente in primavera o estate, con un’organizzazione migliore e, soprattutto, con una nutrita partecipazione turistica che avrebbe certamente dato all’evento un risalto maggiore; invece no, ha preferito monopolizzare gli Uffici comunali costringendoli all’attività schizofrenica dell’ultimo minuto. Perché!?

Ancora una volta il personalismo esasperato del già Sindaco Cariello ha danneggiato la Comunità di Scanzano.

Anche il commissariamento si poteva evitare se solo Cariello fosse stato capace di mettere da parte il proprio ego smisurato raccogliendo la mano che pubblicamente gli era stata tesa da questo Gruppo consiliare che, viceversa, ha subito solo offese gratuite ed ingiuste bugie.

Ancora una volta Cariello preferisce piagnucolare e vestire i panni della vittima piuttosto che assumersi le proprie responsabilità (che, certo non sono poche) e riflettere sui propri numerosissimi errori, forse voluti aggiungerei.

Cariello parla di giudizio della storia, dimenticando che proprio lui sulla storia dovrebbe riflettere molto invece di fingere di dimenticare in fretta.

“Molti si lasciano compatire atteggiandosi spesso a vittime per essere con più buona coscienza carnefici”.