Non si può dire che l’ultimo allarme sulla Biblioteca Stigliani sia stato un fulmine a ciel sereno; con puntuale comunicazione, lucida e tenace, Pasquale Doria, già da qualche anno, non ha mai smesso di smuovere coscienze, attivare attenzione, risvegliare istituzioni distratte o sonnacchiose, mettere in risalto il rischio della decadenza funzionale della Biblioteca, cercando di innescare risposte istituzionali e trovare le risorse necessarie per garantire la continuità gestionale. Problemi che Pasquale Doria ha sempre esposto in modo chiaro e razionale: drammatica carenza di personale per i numerosi pensionamenti sopraggiunti, scarsità di risorse finanziarie per garantire l’apertura tutti i pomeriggi, non solo due volte a settimana, insufficienza di risorse per le spese di funzionamento. Problemi economici rimpallati tra Provincia e Regione, dove ognuno ha pensato che il problema l’avrebbe risolto l’altro, complice la legge Delrio che, nel riordino delle funzioni, ha tolto alle Province, tra le altre, anche le deleghe per le biblioteche per assegnarle alle Regioni; legge che la Regione Basilicata ha risolto riaffidando temporaneamente alle due Province le stesse deleghe con rinnovo annuale; questo sino alla legge regionale n. 12 del 20 marzo 2020 con cui le Province escono dalla provvisorietà, senza il taglione della scadenza annuale, recuperando il protagonismo necessario per poter candidare autonomamente proposte sui canali finanziari, non ultimo il PNRR; invece, per la Biblioteca Stigliani non è accaduto nulla; nessuna risorsa neanche dalla Regione Basilicata, almeno sino alla determina dirigenziale regionale n. 15BA.2023/D.02379 del 28 dicembre scorso per 870 mila euro. Sembrava una soluzione, tampone ma perlomeno una soluzione; invece scopriamo che queste somme sono destinate ad “istituire un organismo di supporto per le aree e zone PAIP della Provincia di Matera, al fine di supportare le aree produttive in cui le imprese e le attività presenti, oltre a trovare opportunità di insediamento vantaggiose, possano essere coinvolte in un contesto in grado di far migliorare le proprie performance”. Cioè? Uno sportello per supportare le attività produttive delle zone Paip della provincia di Matera? Per migliorare le performance delle imprese? Non solleviamo la domanda quanto questo organismo sia in concorrenza con la Camera del Commercio di Basilicata “che svolge sulla base del principio di sussidiarietà di cui all’articolo 118, quarto comma della Costituzione, funzioni di interesse generale per il sistema delle imprese della circoscrizione territoriale di competenza.” Non abbiamo letto il progetto a monte di questo finanziamento, ma sembra chiara la connotazione di una prevalente attività di consulenza alle imprese, per cui ci assale il dubbio che non si potrebbero utilizzare queste risorse per dare continuità alle funzioni della Biblioteca, per consentire l’apertura tutti i pomeriggi, per i consumi energetici, per le pulizie, per il collegamento internet, per acquistare libri, quotidiani, per garantire la continuità funzionale. Insomma un’operazione istituzionale di strabismo finanziario. A meno che le risorse non saranno utilizzate per pagare l’ affitto dei locali per uno sportello di cui, se non munito di personale qualificato pagato con le risorse assegnate, potrebbe anche non funzionare; operazione simile ai 10.000 euro al mese che la Regione Basilicata pagherà al comune di Matera per far partire l’ Academy nell’ Hub di San Rocco; segnali dell’Academy: nullo! non sappiamo se in contatore del fitto sia già partito; speriamo che anche per la Biblioteca lo schema non sia lo stesso. Eppure la soluzione è lì, nel corpo della legge regionale n. 12 del 2020: istituire, con la stessa legge, il capitolo di spesa, nel bilancio regionale, destinato esclusivamente alla Biblioteca Provinciale Tommaso Stigliani di Matera che darebbe stabilità alla spesa senza dover elemosinare, sistematicamente e spesso senza successo, il diritto sacrosanto di salvare la Cultura”.

Così dichiara Enzo Acito, ex consigliere regionale.