È sempre un giorno triste quando un’attività viene chiusa, perché significa che si perdono dei posti di lavoro. Tanto peggio se trattasi di una testata giornalistica, poiché, oltre al futuro delle persone, a patirne sono la libertà e la democrazia. Conoscere è il primo, irrinunciabile, presidio di libertà e di democrazia per ciascuno di noi. Per tali ragioni, pur sapendo che serve a poco, voglio esprimere il mio più profondo rammarico per la chiusura della sede lucana de “La Gazzetta del Mezzogiorno” e la mia totale solidarietà alle donne e agli uomini che per anni, in quella redazione, si sono formati e ci hanno raccontato, con indiscussa capacità, accadimenti di ogni genere. L’auspicio è che, sin dal prossimo futuro, queste professionalità siano tenute in debita considerazione, qualunque sia il contesto, in modo che non vadano imperdonabilmente perdute.
Viva il lavoro, viva l’informazione. Sempre!