Leggo post trionfalistici che festeggiano i grandi risultati ottenuti nel territorio pisticcese in seguito al nuovo dimensionamento scolastico.
A Pisticci abbiamo perso una dirigenza e dovremmo essere pure contenti!
“Nessun istituto è stato toccato”, dice la politica regionale, ben sapendo che l’applicazione del nuovo coefficiente dei 900 alunni, voluto dal governo Meloni per garantire l’autonomia scolastica, ha inciso pesantemente sull’organizzazione scolastica lucana, in una regione in costante calo demografico e con una rete di trasporti inadeguata.
Eppure solo a settembre scorso la regione aveva fornito alle Province l’indirizzo di attenersi nelle proposte per il dimensionamento 2024/2025 al vigente parametro di 600 alunni per l’attribuzione del dirigente e dei servizi amministrativi.
Sulla scorta di questo indirizzo le due Province hanno avviato il consueto percorso di confronto con le amministrazioni locali e le istituzioni scolastiche con un solo obiettivo: tutelare le scuole da altri scellerati tagli.
È così che si è arrivati al deliberato che allego a questo post, nel quale il Consiglio provinciale, all’unanimità, chiedeva alla regione di tener fede al suo stesso indirizzo precedentemente fornito, mantenendo inalterato l’assetto delle scuole lucane, ed opponendosi in ogni sede a qualunque ipotesi di ulteriori, deleteri tagli.
Mesi di confronti, anche accesi, e due Consigli Provinciali che deliberano all’unanimità la contrarietà ai tagli alle scuole lucane vanificati da una sola seduta di Commissione regionale in cui si è decisa a tavolino la sorte di centinaia di studenti.
A Pisticci viviamo una schizofrenica interpretazione del requisito della “baricentricità” voluto dalla Regione per l’attribuzione della sede di dirigenza e così la dirigenza delle scuole superiori trasloca da Pisticci a Marconia e quella delle primarie e secondarie di primo grado migra da Marconia a Pisticci!
Credo che il baricentro lo abbia perso la politica regionale e quanti la acclamano!
Allo scorso dimensionamento fui messa al rogo per scelte che al territorio non costarono la perdita di alcuna dirigenza, anzi, a legislazione vigente avrebbero consentito una stabilità duratura dei tre Istituti scolastici del territorio e oggi assistiamo allo scippo di una dirigenza importante, come quella dell’Orazio Flacco, nell’indifferenza quasi generale.
Dove sono i capi della rivolta? O le guerre si fanno solo quando e contro chi conviene?
Senza replicare la sciocca ed infruttuosa divisione territoriale, alimentata sempre e solo ad arte e per soli interessi di parte, mi rammarica solo che in questi anni in pochi abbiamo avuto il coraggio di portare avanti l’unica vera battaglia utile: riportare la sede di dirigenza alle scuole medie di Marconia, dove da anni i genitori lamentano la necessità di un presidio istituzionale, ormai irrecuperabile.
Ma quella battaglia non si poteva e non si doveva fare, solo qualche don Chiosciotte ha provato a scontrarsi con i mulini a vento, uscendone inesorabilmente sconfitto.
Oggi ci fanno vedere quattro uova in un piatto e lo spacciano per una ricetta gourmet.
Tra gli applausi di quanti, ieri, si strappavano le vesti per molto, ma molto meno.