“Necessaria anche per la zootecnia lucana una strategia complessiva di sostegno, protezione e valorizzazione. Il comparto in Basilicata rischia, purtroppo, il crollo. L’assessore Galella si dia una mossa. Se la Basilicata dell’agroalimentare rimarrà marginale nelle strategie nazionali, a partire dalla zootecnia da latte, per il nostro comparto sarà la fine e con esso quella di un territorio che anche grazie al pascolo viene mantenuto. L’assessore Galella chieda al suo collega di partito e ministro per l’Agricoltura Lollobrigida di trovare intese con l’intera filiera per riconoscere un prezzo maggiore al latte che arriva dagli allevatori del Mezzogiorno – che hanno più costi del Nord – per mangimi e per le infrastrutture mancanti, logistica compresa.”
Lo dichiara il Consigliere Regionale Luca Braia, capogruppo Italia Viva – Renew Europe.
“Ho chiesto al Presidente di Granlatte, Simona Caselli – prosegue il Consigliere Braia – di profondere il massimo Impegno nel dare la giusta attenzione agli allevatori lucani e di guardare alla Basilicata per gli investimenti previsti dal Gruppo nei futuro, che ammontano a circa 140 milioni di euro. Il prezzo del latte non può per tutte le regioni, avere come riferimento i parametri del prezzo alla produzione della Lombardia. Grandissima è la differenza con le regioni del sud e con la Basilicata in particolare, nel modello di produzione, nella dimensione aziendale, nella scarsa disponibilità di foraggio, nella morfologia e nella Sau di territorio disponibile. Tutto questo certificato da studi ISMEA con monitoraggio dettagliato sull’intero territorio italiano.
Nei giorni scorsi ho avuto modo di confrontarmi su questi temi nella sede centrale a Bologna con la neo Presidente di Granlatte, Simona Caselli, già Assessore Regionale Agricoltura dell’Emilia Romagna con cui tra il 2014 e il 2019, durante il mio mandato, ho avuto modo di collaborare apprezzandone visione e determinazione. Oggi alla guida di uno tra i più grandi gruppi italiani ed europei con fatturato di 330 milioni di euro e piano industriale di oltre 140 milioni nel prossimo triennio.
La cooperativa Granlatte controlla la Granarolo SPA di cui fanno parte 30 soci lucani e combatte con crescente difficoltà la concorrenza Lactalis che dalla Francia condiziona fortemente il mercato, insieme ai tanti piccoli marchi anche della Basilicata, a cui va data grandissima attenzione, come Latte Rugiada, Fattorie Donna Giulia, Posticchia Sabelli. In Basilicata sono 250 gli allevamenti di bovini da latte registrati, con oltre 90.000 capi. Oltre il 60% del latte viene venduto fuori regione e solo il 40% venduto e lavorato nei caseifici locali. Peggiore la situazione degli ovicaprini: 200.000 capi e una crisi profonda da anni che sembra non fermarsi, con conseguente abbandono delle campagne. La Basilicata rurale non può permetterselo.
L’assessore Galella convochi presto un tavolo regionale di settore e si ripieghi a studiare e proporre una strategia di sostegno e rilancio efficace per la zootecnia. E’ una questione di massima urgenza, sostenere gli allevatori lucani sui prezzi latte alla produzione incentivando la trasformazione casearia, a partire dalla valorizzazione dei nostri prodotti IGP e DOP, dal caciocavallo ai Pecorini di Filiano e Moliterno e anche dalla ricerca, da una campagna di sensibilizzazione al consumo e dalla creazione di un marchio lucano di settore.”