Si è concluso ieri a Matera il Meeting sull’emergenza cinghiali organizzato dal Presidente Ordine Medici Veterinari di Matera presso Hotel Mulino Alvino a Matera. Erano presenti tutti i rappresentanti delle istituzioni Regionali, Provinciali e locali, esperti e responsabili di istituzioni, ricercatori e università, non solo anche la tavola rotonda dedicata alle Associazioni Ambientaliste e Cacciatori che hanno potuto intervenire sul tema ermergenza cinghiali, tra cui Fare Ambiente rappresentata dal Vice Responsabile Regionale della Basilicata Enzo Ritorti.

Un grande successo, un evento ricco di contenuti concreti con l’obbiettivo di redigere un Progetto pilota di contenimento, controllo e conservazione del cinghiale nel Parco della Murgia Materana.

Tante proposte prodotte durante il Meeting, in presenza dei rappresentati istituzionali, tra cui il ricorso a vaccini immuno – contraccettivi, per ora in fase di sperimentazione, che possono interferire con la fertilità degli animali, utile a contenere l’espansione dei cinghali che creano allarmismi e danni ache nelle comunità.
Un Meeting dove ha visto protagonista anche Fare Ambiente Basilicata con il Resp. Enzo Ritorti al tavolo rotondo, dedicato alle Associazioni Ambientaliste e Cacciatori, il quale ha discusso la proposta formulata all’Assessore Regionale all’Agricoltura Galella Alessandro, insieme ad altre autorità, alla società civile, ad esperti, responsabili di istituzioni, ricercatori, Ispra, Iss, e docenti universitari, dove si sono incontrati per discutere dell’emergenza cinghiali.
Una proposta che mette in evidenza che non basta installare le gabbie con i fondi regionali sui terreni demaniali ma bisogna programmare cosa fare una volta catturato il cinghiale, infatti, Fare Ambiente è dotato all’interno dell’Associazione del Settore Guardie EcoZoofile, guardie giurate decretate dal prefetto con previa formazione teorico – pratica che possono operare con apposite convenzioni dai comuni come addetti al controllo delle gabbie in collaborazione con le associazioni venatorie e la polizia locale del comune di appartenenza. Sono diverse le ipotesi in caso di cattura dei cinghiali: dall’abbattimento degli stessi, all’invio delle scrofe ai campi di addestramento per cani da cinghiale oppure sterilizzate; l’allevamento di cinghiali di tipo estensivo per il ripopolamento di aree dove i cinghiali sono carenti o di tipo intensivo per la produzione di carne ed altri prodotti derivanti dagli ungulati selvatici; creazione di posti di lavoro attraverso “La Conceria”, un’industria che si occupa della lavorazione di pelle di cinghiale e la produzione di calzature, borse, cinture, divani, abbigliamento, piccola pelletteria. Visto che è in aumento la domanda di selvagina e sulle nostre tavole se ne consuma quella di importazione della Nuova Zelanda, Scozia e Nord America, emerge la necessità di regolamentare la filiera della carne di cinghiale nei ristoranti che potrebbe essere un strumento di sviluppo dei circuiti enograstronomici attraverso una regolamentazione di requisiti, regole e controlli.

Un meeting interessante che ha approfondito l’emergenza cinghiali che sta causando gravi danni all’agricoltura, gravi incidenti automobilistici e problemi di tipo sanitario. Si è concluso

con l’approvazione di raccogliere tutte le proposte formulate durante il meeting e redigere un documento unitario da presentare ai Presidenti dei Parchi della Basilicata, ai rappresentanti a livello Regionale e Nazionale.

Fare Ambiente Basilicata

Il Vice Responsabile
Enzo Ritorti