“Ci vogliono politiche e investimenti mirati per logistica – al momento inesistente – servizi avanzati, infrastrutture e tutela delle produzioni. Lo spopolamento lucano coincide con l’abbandono delle campagne e delle aree interne.

Programmazione non pervenuta, prezzi bassi alla produzione, caro gasolio, strade rurali e acquedotti lucani da finanziare, danni da fauna selvatica e da calamità atmosferiche, riduzione dei sostegni del primo pilastro nella nuova formulazione della programmazione 2023/2027: il comparto primario per l’economia regionale, l’agricoltura, rischia di pagare il prezzo più alto.”

Lo dichiara il Consigliere Regionale Luca Braia, capogruppo Italia Viva – Renew Europe.

“Che fine hanno fatto il progetto della piattaforma logistica agroalimentare prevista a Ferrandina in Val Basento – prosegue il Consigliere Braia –  e gli 8 milioni di euro destinati a FSC del 2019? L’incertezza degli agricoltori  aumenta per i ritardi che si stanno accumulando in merito alla pubblicazione del bandi per il sostegno al biologico per il quinquennio 2023/2027, con la semina ormai alle porte.

La nostra Basilicata dopo il triste record per lo spopolamento, cerca forse il record dell’abbandono delle campagne. E parliamo di una regione 100% rurale per l’Europa. L’Assessore Galella e il Presidente Bardi si delegittimano a vicenda nelle piazze della Basilicata, si pongono come candidati in pectore in queste prove di campagna elettorale anticipata. Dovrebbero, invece, spendere meglio il loro tempo a fare gli interessi degli operatori lucani del comparto. Chiediamo che vengano in Consiglio Regionale a relazionare sulle tante criticità del settore, soprattutto chiediamo che intervengano immediatamente con atti celeri ed efficaci per affrontare le tante emergenze e discutere sugli investimenti strategici.

Si istituisca il fondo regionale sulle calamità agricole come previsto nella risoluzione del 25 luglio scorso, approvata in consiglio regionale, su mia proposta, all’unanimità ad oggi inattuata. Necessario ristorare immediatamente, anche in via di anticipazione, gli agricoltori. A partire dai viticoltori colpiti dalla peronospora, in attesa sempre delle risposte che la Regione ha promesso e non ha ancora mantenuto oltre che delle determinazioni ministeriali di cui ancora non abbiamo notizia.

Si riconosca un contributo alle circa 14.000 aziende che utilizzano gli oltre 73 milioni di litri di carburante agricolo all’anno, portando in discussione immediatamente la mia proposta di legge per dare un contributo sino a 0.35 centesimi al litro sul carburante agricolo che oggi ha raggiunto l’incredibile costo di 1,20 euro al litro.

Sulla annosa questione cinghiali,  “flop” del bando filiera da 3 milioni di euro, per cui abbiamo assistito, per mesi, a una propaganda inutile, con la conclusione dell’esclusione dell’unico “partenariato” partecipante per mancanza di requisiti, un bando che alla prova dei fatti si è rivelato evidentemente inadeguato per il contesto lucano. Si provveda piuttosto immediatamente a rendere disponibili e 3 milioni di euro necessari per ristorare i danni non pagati del triennio 2021-2023, senza aggiungere la ulteriore beffa per centinaia di agricoltori.

Aspettavamo i miracoli annunciati in campagna elettorale nel 2019, dopo i proclami di Lega e Fratelli d’Italia, dal consigliere Quarto a Fanelli già assessore al ramo, all’On. Mattia, sino a giungere all’ultimo assessore Galella.

Sul tema proprio l’assessore all’agricoltura Galella di Fratelli d’Italia oggi potrebbe battere i pugni con il suo collega di partito, il Ministro Lollobrigida, anche in nome dell’autonomia differenziata evocata  da Salvini a Pontida. Si faccia nominare commissario con “pieni poteri” in Basilicata, al fine di organizzare con tutti gli strumenti possibili  (anche con il commissariamento dei presidenti  dei parchi inadempienti), un vera e propria “lotta ai cinghiali” che quotidianamente provocano enormi danni ad automobilisti e agricoltori nella nostra terra, senza attendere che ci esploda in mano anche la peste suina africana. In Lombardia sono stati già abbattuti 22.000 capi di suini potenzialmente interessati nei giorni scorsi.

Non basteranno i fondi d CSR a salvare l’agricoltura in questa nostra terra se non si aggiungono risorse dal Fesr e dal Fse oltre che dal Bilancio regionale, per affrontare  le emergenze per strade rurali, reti idriche, formazione, ricerca, agricoltura 4.0 ecc. La promozione e la valorizzazione dell’agroalimentare nel bilancio attuale vede zero euro a disposizione.

Purtroppo – conclude Luca Braia – ancora una volta dobbiamo attestare che tante sono le questioni aperte in termini di prospettiva del comparto agricolo lucano. Per il futuro dobbiamo cambiare totalmente paradigma e far tornare l’agroalimentare al centro della strategia di sviluppo, anche comunicativa, regionale che oggi ci vede isolati, esclusi e confinati da 5 anni a una subalternità assurda  e inaccettabile. Tutto questo la Basilicata non può permetterselo.”