“Il servizio di risonanza magnetica presso l’Ospedale ‘San Giovanni Di Dio’ di Melfi va attivato rapidamente. Ad oggi però, non risultano chiari i tempi di ultimazione della messa in opera, né le modalità di utilizzo pubblico, né il modello organizzativo del personale medico che sarà impiegato. Intanto, i rappresentanti delle forze politiche e sociali territoriali, continuano a reclamare (invano) una maggiore attenzione del Governo regionale verso il nosocomio della cittadina Federiciana”.

E’ quanto dichiara il consigliere regionale del Partito democratico, Roberto Cifarelli.

“Il servizio riveste una grande importanza nell’ambito dei servizi sanitari offerti dalla struttura e, pertanto, la persistente chiusura sta generando forti preoccupazioni nonché inquietudine tra la popolazione interessata. Per questo – aggiunge l’esponente del Partito democratico – ho presentato una interrogazione al Presidente della Regione e all’Assessore alla Sanità con la quale chiedo conto sui tempi di ultimazione dei lavori per l’installazione della Risonanza Magnetica nel Presidio Ospedaliero di Melfi; il modello tecnico/operativo nonché organizzativo da utilizzare che specifichi quanti giorni a settimana la RM sarà utilizzata ed il personale impiegato e, acclarata l’importanza del servizio, in quanto tempo si prevede l’abbattimento delle liste di attesa correlate”.

“Insomma, siamo alle solite. La vicenda della RM dell’Ospedale di Melfi – puntualizza Cifarelli –   è solo un esempio di come la mancanza di una visione strategica dei servizi sanitari genera superficialità e disservizi a danno dei cittadini costretti ad ‘emigrare’ anche per un semplice esame strumentale.  E’ cosa nota che, da quattro anni, aspettiamo invano uno ‘straccio’ di bozza di Piano Sanitario Regionale ed, in assenza di questo, assistiamo ad una serie di annunci e proposte estemporanei”.

“Il collasso del Sistema Sanitario Regionale – conclude il Consigliere – è sotto gli occhi di tutti, rilevato anche da ‘pezzi’ della maggioranza di governo che, liberamente ed obiettivamente, sottolineano come il ‘cambio di passo’ tanto declamato da Bardi&co non è mai avvenuto. E, acclarata l’incapacità, mai avverrà”.