Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Benedetto Gallitelli, consigliere comunale di Policoro in merito alla situazione attuale in cui versa Bosco Pantano.
Alcuni giorni fa, in compagnia di amici esperti/conoscitori dell’area ho visitato il Bosco Pantano di Policoro. La mia attenzione è stata attratta dal notevole degrado ambientale, causato dal tempo e dall’incuria degli uomini riguardante alcune opere realizzate anni fa con un progetto dell’Amministrazione Provinciale di Matera. Il progetto prevedeva tra l’altro il consolidamento di un tratto di costa, confinante con il Bosco Pantano, mediante la formazione di dune di sabbia, dell’importo di circa 1.600.000 euro. Il materiale per la formazione delle dune, fu prelevato in parte sul luogo e in parte recuperato dalla demolizione di un vecchio argine dicirca 300 metri esistente da oltre 50 anni. La funzione di questo antico argine, realizzato a circa 200 metri dalla battigia era quella di evitare che l’acqua del mare durante le mareggiate invadesse il bosco. Alle nuove dune, realizzate a circa 50 metri dal mare, consolidate con palificazioni in legno e una vegetazione adatta a stabilizzare la struttura, furono costruite anche alcune passerelle in legno che a distanza di alcuni anni sono state spazzate via dalle mareggiate. I risultati deludenti del progetto non solo erano abbastanza prevedibili, ma si sono rilevati dannosi in quanto essendo stato demolito una parte consistente del vecchio argine, a breve l’acqua del mare invaderà il bosco con le conseguenze che tutti possiamo immaginare.
Attualmente i pali di ancoraggio completamente distrutti hanno disseminato sul posto pezzi di legno con chiodi arrugginiti, rendendo l’area inagibile e impervia. Le passerelle prive di interventi di manutenzione sono instabili e pericolose per la fuoruscita di chiodi. Faccio un accorato appello alle Istituzioni regionali, provinciali e locali sperando che a breve si intervenga con una grossa opera di bonifica della zona a tutela del Bosco Pantano di Policoro per ridare decoro a un’area di eccezionale interesse ambientale e garantendola sicurezza e l’incolumità dei visitatori.
La Regione Basilicata per proteggere questo <ultimo lembo del bosco planiziario con originale composizione floristica ed unico nell’Italia continentale>individuò nel Bosco di Policoro un’area di circa 500 ettari sottoposta a vincolo floro – faunistico, di eccezionale interesse ambientale con l’istituzione di una riserva regionale orientata.
La prima descrizione a noi nota del meraviglioso Bosco di Policoro nel settecento, fu redatta dai viaggiatori D. Vivant Denon e Richard – Non, tra i primi che diedero inizio ad una serie di viaggi di stranieri nell’Italia meridionale, così scrivevano: “Una foresta sacra (….) dominata dal silenzio e dall’oscurità misteriosa che regna sotto le immense querce vecchie come il mondo (….) popolata da una folla pacifica di animali e da ogni specie di selvaggina…”