La decisione del Tribunale di Potenza, col parere favorevole della Procura, perché le società operano in un “contesto economico sano”
Il Tribunale di Potenza, presieduto dal dott. Vecchio, mette fine all’efficacia di una interdittiva a contrarre con la pubblica amministrazione per 3 società potentine.
Le 3 imprese, secondo la Prefettura di Potenza riconducibili a Giuseppe Postiglione, erano state interdette molti anni fa, allorquando l’editore – a tutt’oggi incensurato – fu oggetto di una indagine conclusasi con un processo che lo vide assolto nel settembre del 2020.
Le società, a seguito di quella assoluzione, chiesero l’aggiornamento della interdittiva che però il Prefetto Campanaro non ritenne di dare lo scorso febbraio 2023. Per questo motivo le società si sono rivolte al Tribunale di Potenza che, sentito i parere favorevoli dei Pm Montemurro e Robortella, ha sospeso l’efficacia di tutte le interdittive, perché – come si legge nell’ordinanza – vi è ,“una prognosi favorevole di riallineamento dell’impresa a condizioni operative di legalità e competitività, nell’ambito di un contesto economico sano”.
Nei mesi scorsi, nelle more della pronuncia del Tribunale, alcuni oppositori all’editore potentino, avevano strumentalizzato la vicenda per la quale, con la piena assoluzione dell’incensurato Postiglione, non vi era dubbio si sarebbe pervenuti alla sospensione della interdittiva a contrarre con la pubblica amministrazione, addirittura ingenerosamente accostando il tutto al fenomeno mafioso che tutti i giorni le sue testate combattono.