La Basilicata tra le regioni che finalmente concretamente valorizzeranno il patrimonio agroalimentare e uno stile di vita sostenibile, sull’esempio della vicina Calabria, delle Marche, della Campania, che già si erano attivate a legiferare e con le quali bisogna fare rete, facendo dei propri prodotti un simbolo identitario e culturale. Con la legge la nostra regione mette insieme istituzioni, produttori, consumatori e operatori del settore, unendo la salvaguardia e la valorizzazione della tipicità dei nostri prodotti agricoli e agroalimentari alla cucina lucana a base di essi, grande volano anche turistico, e uno stile alimentare basato sulla dieta mediterranea, patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO dal 2010, e riconosciuta sotto il profilo sociale, culturale, salutistico ed economico.
In questo contesto si inserisce la legge sulla “Dieta mediterranea patrimonio dell’umanità – Disposizioni in materia di salvaguardia, valorizzazione e promozione di uno stile di vita e di una cultura di sviluppo sostenibile dei prodotti agroalimentari lucani e della cucina lucana” che ha visto protagonista Italia Viva – Renew Europe insieme al consigliere Polese (Iv-RE), Sileo e Giorgetti (Gm) e Baldassarre (Idea-Italia al Centro), successivamente sottoscritta anche da altri colleghi consiglieri.
Lo dichiara il consigliere regionale Luca Braia capogruppo Italia Viva – Renew Europe durante la conferenza stampa convocata per presentare i dispositivi legislativi approvati in Consiglio Regionale.
“Siamo certi che a medio e lungo termine – prosegue Luca Braia – possa essere un grande valore aggiunto strettamente correlato alla primaria vocazione della Basilicata che continua ad avere una ruralità al 100% e produrre diverse eccellenze.
Le legge propone un modello di sviluppo culturale e sociale nel quale convergono competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni anche tramandate di generazione in generazione. La sinergia strategica con i vari professionisti che si adoperano da anni, quali ad esempio la Federazione Italiana Cuochi e l’Ordine dei Tecnologi alimentari e altri attori anche nel campo della prevenzione porterà a un percorso partecipato che vedrà, da una parte, una attenzione e un rispetto maggiore per il territorio e la nostra straordinaria biodiversità. Dall’altra, ci si dovrà impegnare per favorire la conservazione e lo sviluppo delle attività tradizionali lucane e non solo, legate a pesca, agricoltura, allevamento.
Chiaramente, conclude il Consigliere Braia, tutto deve essere collegato a campagne di sensibilizzazione, di informazione e di formazione a partire dalla scuola, in chiave educativa, su tutto il territorio regionale, al fine di promuovere e incentivare, con le istituzioni scolastiche in primis (dai menù delle mense al consumo corretto di alimenti), magari anche con l’introduzione nei distributori automatici di alimenti e succhi freschi, locali e dotati di apposite garanzie di qualità. Ora si tratta di cominciare a lavorare in sinergia per raggiungere gli obiettivi che la nostra norma si prefigge.”



