L’azzeramento della Giunta comunale rappresenta l’esplicitazione di una crisi esistente già da tempo che nulla ha a che fare con i problemi della città, ma solo con questioni di potere. In poco più di due anni e mezzo Bennardi ha avuto la capacità di perdere per strada Volt, Matera 3.0 e pezzi dello stesso Movimento 5 Stelle per reggersi su numeri risicatissimi grazie al sostegno di soggetti protagonisti in questi anni di ambigui atteggiamenti trasformistici e di un transfugo della Lega, ancora oggi capogruppo del partito di Salvini che vuole a tutti i costi l’autonomia differenziata per spaccare l’Italia e dare un colpo mortale al Sud. Il cosiddetto “modello Matera” è visibilmente fallito. L’incaponimento a voler a tutti i costi pretendere di governare Matera con una coalizione che ha vinto le elezioni con appena il 21%, nettamente minoranza in città, chiudendo al dialogo con le forze sociali e con le altre forze politiche ha portato la città stessa a navigare a vista, senza visione e senza strategia. Se all’inizio si poteva sorvolare sulle tante contraddizioni tra quanto il Movimento 5 Stelle pontificava da partito di opposizione ed alcuni atteggiamenti frutto di inesperienza, dopo metà mandato possiamo affermare che gli accomodamenti politici ed i favoritismi sono stati elevati a modus operandi di questa amministrazione con il solo scopo del “tirare a campare per non tirare le cuoia”. Tenere in vita questa esperienza con il solo scopo di proteggere o favorire alcune carriere politiche sarebbe un delitto nei confronti di una città proiettata nel futuro che questa esperienza sta mortificando. Il sindaco ha il dovere di riferire in Consiglio sulla reale situazione della sua maggioranza e se questa non dovesse essere solida dovrà trarne le dovute conseguenze con un ulteriore scatto di orgoglio, di rispetto per le istituzioni, nell’interesse superiore della città.
Luigi Gravela – Segretario PD Matera
Carmine Alba, Tommaso Perniola, Gianni Schiuma – Consiglieri comunali del PD