“Il via libera al decreto Calderoli sulla cosiddetta Autonomia differenziata per noi cittadini del sud equivale ad una vera e propria secessione sanitaria, a tutto svantaggio del Mezzogiorno. Questo scenario, qualora dovesse attuarsi l’illogico disegno leghista, andrebbe ad aggravare il quadro dei servizi sanitari della provincia materana già duramente provata da governance sanitaria che penalizza la nostra provincia con servizi carenti, lunghe liste di attesa e carenza di personale”. Così dichiara Vincenzo Ligorio, commissario di Azione per la provincia di Matera e consigliere comunale di Policoro.

“La fondazione Gimbe – continua Ligorio – ci mette in guardia e asserisce che con questo ipotetico quadro, le regioni del sud avranno sempre meno risorse per rendere efficienti i servizi, con un’emigrazione sanitaria sempre più consistente verso le regioni del nord, facendo diventare i cittadini del centro-sud “clienti” delle strutture del Nord. Tra l’altro, la cosa che più ci preoccupa e per la quale stiamo già pagando un prezzo altissimo in materia di prestazioni nei nostri ospedali, è che sempre secondo Calderoli le Regioni potranno gestire in autonomia le retribuzioni dei medici con contratti di lavoro ad hoc e autonomia sulle scuole di specializzazione. Tradotto: medici e paramedici andranno tutti al nord perché meglio retribuiti, svuotando di fatto gli ospedali del sud e quelli della nostra provincia in particolar modo. In ultimo, ma non meno preoccupante, lo stesso Calderoli prevederebbe autonomia per ciò che riguarda l’istituzione e gestione dei fondi sanitari integrativi. In poche parole sarà opportuno farsi un’assicurazione sanitaria (che pochi potranno permettersi, specialmente al sud) e spingere sulla privatizzazione dei servizi sanitari”.

“In qualità di componente del comitato recentemente costituito a difesa dell’Ospedale di Policoro – conclude Ligorio – chiederò agli amici componenti dello stesso comitato, ed in particolar modo all’assessore alle politiche sociali ed al sindaco Bianco , vicini alle posizioni espresse da questo governo Regionale, di farci pressanti nei confronti del Presidente Bardi nel chiedere un ravvedimento sulle posizioni prese recentemente in materia, scongiurando una inesorabile decadenza del nostro sistema sanitario, penalizzando soprattutto noi cittadini di questa provincia”.