Una grande vertenza nazionale per la stabilizzazione dei precari nella ricerca sanitaria, una risorsa strategica e penalizzata, è stata lanciata dalla Fials, il maggior sindacato autonomo del comparto sanità.

 

“La formula adottata – commenta il segretario della Fials di Potenza, Giuseppe Costanzo – con la Piramide dei Ricercatori, un contratto a tempo determinato di dieci anni, non è risolutiva. La misura infatti riguarda i ricercatori sanitari e collaboratori di supporto alla ricerca che già lavoravano negli IRCCS e IZS d’Italia con un’anzianità di servizio da 5 a 30 anni”.

“A oggi – spiega Costanzo – sono tanti i ricercatori che hanno preferito (o sono stati obbligati) a farsi inquadrare nel profilo di collaboratore di supporto alla ricerca per “timore” di non raggiungere i criteri di valutazione stabiliti dal decreto ministeriale. Criteri così stringenti che in Sanità non sono richiesti a nessun altro nel Comparto e della Dirigenza a tempo indeterminato; Accettando invece questo “declassamento”, i ricercatori precari potranno essere rinnovati dopo i primi 5 anni e almeno in teoria “stabilizzati” in un ruolo (non ancora ben definito) dopo almeno 10 anni di precariato”. 


Per questi motivi, a più di tre anni dall’avvio della cosiddetta Piramide, il destino è incerto per la quasi totalità dei piramidati, tra i quali rientrano anche dipendenti dell’Irccs-Crob di Rionero in Vulture. 

 

“A livello nazionale – ricorda il segretario provinciale della Fials – abbiamo provveduto a rappresentare i precari della ricerca a ogni tavolo che conta, abbiamo presentato emendamenti di legge, incontrato politici di ogni schieramento e pubblicato decine di articoli di denuncia, ma pare che a nessuno importi realmente la stabilizzazione di questi 1500 professionisti. Poche persone, ma un know tanto importante per il SSN”. 

“La FIALS non ci sta, conclude Costanzo, e quindi scegliamo il terreno della lotta aperta: sono diverse le norme della comunità europea che vietano la discriminazione, subita tutti i giorni e da anni, da questo personale. E’ il momento di unirsi e dire basta all’abuso di contratti a termine e alle routine clinico/amministrative non riconosciute. 

La FIALS, avuto parere positivo dallo studio legale, intende continuare a mantenere la parola data ai tanti che sostengono e credono nella nostra O.S. depositando una vertenza per il riconoscimento dei diritti del personale della Piramide”.