Pazienti ricoverati in reparti che nulla hanno a che vedere con la loro patologia per mancanza di posti letto. Succede al San Carlo di Potenza. A denunciare la perdurante pratica dell'”appoggio” è la Fials, il maggior sindacato autonomo del comparto sanità. Una prassi consolidata che crea notevoli danni al personale sanitario e aumenta il rischio clinico per i pazienti.
Non è più tollerabile – dichiarano i segretari Giuseppe Costanzo, provinciale, e Angela Lavalle, aziendale – un’allocazione degli ammalati non dettata dai bisogni assistenziali ma dalla carenza organizzativa del sistema. Destinare pazienti in “appoggio” presso altre unità operative incrementa il rischio clinico e prolunga il periodo di degenza. Aumenta anche il rischio di errore per il personale sanitario, in quanto vede raddoppiata la quantità di lavoro”.
Queste criticità sono state sollevate da tempo: già nell’agosto 2022 la Fials aveva segnalato i rischi del fenomeno.
Per Costanzo e Lavalle “lo scenario è del tutto preoccupante: in Urologia e Otorino sono appoggiati pazienti in attesa di ricovero presso Geriatria, Ematologia, Chirurgia Toracica. Tutto ciò fuori da ogni logica di gestione dipartimentale dei pazienti”.
I due dirigenti sindacali sottolineano che “la riduzione dei posti letto della Geriatria destinati alla Medicina con annesso reparto Covid, continua a creare notevoli criticità per le specifiche esigenze assistenziali dei pazienti e dei lavoratori. Si tratta di una distorsione del sistema della presa in carico del paziente, ormai trasformata in prassi, che mette a serio rischio la qualità delle cure”.
“Appare evidente – proseguono Costanzo e Lavalle – che la gestione e la qualità delle prestazioni assistenziali per i malati in “appoggio”, non potrà mai essere la stessa rispetto a quella erogata ai pazienti del reparto per cui il personale è stato formato con specifica competenza e aggiornato dall’esperienza. L’unica via per superare questa situazione critica è valorizzare il capitale umano con una politica di assunzioni e di nuovi modelli organizzativi, per aumentare la qualità del servizio offerto”.
“La Fials – conclude la nota – chiede di attuare nuove procedure operative, definendo modalità organizzative e gestionali, per regolamentare l’accoglienza e la gestione dei malati “in appoggio”, in caso di indisponibilità immediata di posti letto nei reparti di competenza, al fine di attuare gli standard di attività dei reparti di degenza e garantire adeguati livelli assistenziali.
Si chiede alla Direzione Generale del San Carlo e all’Assessorato alla Salute della Regione Basilicata una riforma strutturale per rendere le unità operative dell’AOR S.Carlo funzionali e confacenti alle richieste di salute e non a consolidare il continuo stato di precarietà”.