Caro Corriere lucano,
ho letto con curiosità i vostri articoli sulla sanità privata e mi ha colpito molto il dato della netta prevalenza della fisioterapia (o riabilitazione) in un settore, quello del privato accreditato, che dovrebbe invece fare prestazioni specializzate che il pubblico non riesce a fare. Mi ha colpito anche le spese per la radiologia in provincia di Matera, dove abito. Adesso, se per le prestazioni di riadiologia servono radiologi che non ci sono (oggettivamente, se puoi scegliere dove lavorare, perché andare all’ASM con il rischio di ritrovarti a Tinchi, Stigliano, etc.?), il privato fa meritoriamente opera di supplenza, anche se qui ricordiamo bene gli antichi conflitti di interesse nel settore. Cose antiche.
Invece, per quanto riguarda la riabilitazione non vedo problemi: i fisioterapisti ci sono.
Piuttosto che lavorare a partita IVA preferirebbero essere certamente assunti dal pubblico, poi in Basilicata abbiamo 19 strutture ospedaliere-sanitarie sul territorio – un’assurdità tutta lucana – che potremmo “riempire” con la fisioterapia che ci costa – così ho letto – 17 milioni all’anno. Con questa cifra potremmo assumere tantissimi giovani lucani a tempo indeterminato, dare nuova vita alle strutture pubbliche sul territorio, risparmiare tanti milioni ogni anno e destinarli – magari anche alla sanità privata – ad altre prestazioni più specializzate.
Mi chiedo perché la politica lucana, nella sua interezza, non ci abbia mai pensato.
Saluti
Rocco Stigliano



