Una bella e importante notizia per il Comune di Paterno e per tutta la comunità paternese. È stata infatti siglata, presso la sala Pietro Darago negli uffici del P.O. Val d’Agri, l’intesa che definisce le linee guida di indirizzo, recepite poi con Delibera di Giunta regionale approvata qualche giorno fa, le quali daranno ufficialmente e formalmente il via alla programmazione degli investimenti e degli interventi previsti dal Fondo per la crescita destinato ai 17 Comuni confinanti con i giacimenti petroliferi dell’Eni e della Total.
Paterno, al pari degli altri Comuni interessati dal Fondo per la crescita (nello specifico Abriola, Anzi, Brienza, Moliterno, Paterno, Laurenzana, Sarconi, Sasso di Castalda, Spinoso, Tramutola ai quali si aggiungono poi Aliano, Armento, Cirigliano, Guardia Perticara, Missanello, Pietrapertosa e Stigliano), beneficerà degli introiti della Legge regionale n. 14 del 2021, la cosiddetta Legge Aliandro, che vede come primo firmatario proponente appunto il consigliere Gianuario Aliandro, che poi è stata emandata e firmata anche dal Consigliere Luca Braia e da altri Consiglieri.
Un provvedimento legislativo che mira a ristorare i Comuni confinanti con i giacimenti petroliferi, assegnando loro fondi da investire per interventi e azioni di mantenimento e miglioramento ambientale, di efficientamento energetico e di transizione energetica.
Indicativamente, Paterno riceverà circa 108.000,00 € per il 2022, circa 215.500,00 € per il 2023, circa 323.000,00 € per il 2024, circa 431.000,00 € per il 2025 e circa 539.000,00 € per il 2026, con quest’ultimo importo che resterà costante per tutte le annualità successive fino alla conclusione dell’attività estrattiva.
Presente per la ratifica, insieme ai suoi omologhi dei Comuni interessati, il Sindaco di Paterno, prof.ssa Tania Gioia, che esprime viva e comprensibile soddisfazione. ‘Una misura dalla portata storica – sostiene il Sindaco Gioia – che apporta una rivisitazione dei criteri distributivi degli introiti derivanti dall’attività estrattiva. Grazie a questa norma si pone fine a una discriminazione palese e a una ridistribuzione iniqua, riservando attenzione e dignità non solo ai Comuni in cui insistono pozzi di estrazione e di coltivazione ma anche a quelli attigui e viciniori indirettamente investiti e interessati dai giacimenti petroliferi.’