Le recenti novità introdotte dal Pnrr e dal Dm 77 impongono un nuovo approccio per la riorganizzazione del sistema sanitario nazionale e regionale: serve la costruzione di percorsi di condivisione per concretizzare équipe multiprofessionali che sappiano individuare e rispondere ai bisogni di cura e assistenza dei cittadini.

È una delle richieste dell’Ordine delle professioni sanitarie che oggi a Matera, a Casa Cava, ha organizzato un convegno a cui hanno partecipato rappresentanti delle istituzioni a livello locale e nazionale. La presidente dell’Ordine dei Tsrm e Pstrp (Tecnici sanitari di radiologia medica e Professioni sanitarie tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione) di Potenza e Matera, Arcangela Lovaglio e Teresa Calandra, presidente della Federazione nazionale degli Ordini Tsrm e delle Pstrp hanno spiegato le proposte per una riforma della sanità territoriale capace di fare sintesi delle esigenze di professionisti e cittadini.

In particolare, Calandra ha evidenziato alcuni dei punti più importanti del documento sul Pnrr realizzato dalla Federazione con il contributo delle 19 Commissioni di albo nazionali. Per la Presidente della Federazione multialbo delle professioni sanitarie “Il DM77 è un punto di partenza” dal quale iniziare a riformare il Sistema sanitario nazionale che, si auspica, tenga giustamente conto di tutti i professionisti della sanità.

Case della Comunità, Ospedali di Comunità e assistenza sanitaria domiciliare integrata dovranno essere i pilastri del nuovo sistema sanitario territoriale che potrà avere una organizzazione tale da consentire una capillare rete di presenza all’interno delle comunità, anche di quelle più piccole, lontane e isolate.

Per fare questo alle istituzioni ed alla politica serve un dialogo costruttivo con tutti i professionisti impiegati nel settore della sanità pubblica e anche privata.

Speriamo –ha sottolineato la Presidente regionale Arcangela Lovaglio- vi siano in futuro altre occasioni di incontro e confronto con le istituzioni locali e la politica perché le nostre 19 professioni meritano attenzione come tutte le altre impegnate a garantire il diritto alla salute dei cittadini”.

I temi tratti sono legati -ha spiegato Teresa Calandra- al Pnrr e Dm 77. In questo momento, è chiaro che si sta puntando fortemente affinché le Regioni fin da subito guardino alla sanità territoriale attraverso l’utilizzo e alla valorizzazione delle equipe multiprofessionali. Noi che siamo una federazione con 19 professioni sanitarie- ha continuato- abbiamo tutta la voglia di metterci a disposizione del decisore affinché venga garantito al cittadino l’assistenza di tutte le professioni necessarie al sistema salute. La telemedicina è già presente nel nostro territorio da un decennio solo che attraverso la pandemia abbiamo potuto valorizzarla ed utilizzarla così come è giusto che sia. Oggi le nostre professioni sanitarie sono pronte affinché, attraverso i servizi di telemedicina, possa essere garantita un’equità delle cure a tutti i cittadini soprattutto nelle zone disagiate e soprattutto guardando alle persone più fragili. Punteremo fortemente affinché i nuovi modelli organizzativi prevedano servizi di telemedicina, tele assistenza, tele visita piuttosto che tele radiologia proprio per garantire –ha concluso- un’equità a tutti i cittadini che potranno beneficiare di questi nuovi servizi”.