Dispersione scolastica e relazione scuola famiglia ai tempi del covid-19 e della didattica a distanza. Si è svolto ieri un web talk in diretta Facebook ospitato sulla pagina dell’Istituto Comprensivo Torraca di Matera, organizzato dal Dirigente Scolastico Caterina Policaro in collaborazione con in collaborazione con l’IIS Isabella Morra di Matera e le Edizioni Magister. Un momento di riflessione e approfondimento su temi delicati insieme alle autrici del libro “Riflessione oltre i confini: stare empaticamente insieme scuola-famiglia”, Rosaria Cancelliere, Dirigente Scolastico IIS Morra e Maria Cristina Santandrea consulente di psicologia scolastica e docente universitaria, Elisa Bernardi psicologo clinico, esperta di difficoltà educative e disagio scolastico.
La diretta, in modalità web talk durato circa un’ora e moderato dalla Dirigente Caterina Policaro, è stata pensata come luogo di formazione dei docenti dei due istituti materani del primo e secondo di ciclo e poi esteso volutamente alla comunità tutta, tramite la trasmissione sui social che ha raggiunto oltre 800 visualizzazioni.
Alla presentazione del libro, inserita tra le iniziative di incontri con l’autore che l’Istituto Torraca ha messo in campo per il Maggio dei Libri insieme alle Edizioni Magister, come ha spiegato Timoteo Papapietro, è seguito un ampio dibattito sui temi più attuali per il mondo della scuola e le famiglie che ha visto le autrici rispondere ai diversi quesiti posti nei commenti.
“Ci si è interrogati sulle modalità di relazione mediate gioco forza da computer, tablet e telefonini – dichiara il Dirigente Scolastico dell’IC Torraca Caterina Policaro – durante le lezioni svolte in didattica a distanza e sui diversi nuovi problemi e disagi emersi. Anche in vista della programmazione in sicurezza della riapertura a settembre del nuovo anno scolastico.
Ne emerge un quadro variegato in cui la scuola insieme alle famiglie ha saputo mettersi in gioco e instaurare una relazione nuova nella quale le regole di convivenza online si sono assorbite velocemente con l’esempio. Una situazione a cui nessun dirigente, docente, genitore o ragazzo era assolutamente preparato a gestire, eppure in pochissimo tempo la scuola ha provato a ricreare situazioni in cui operare seppur tra mille difficoltà.
Scuola e famiglia sono diventati più attenti a quanto accadeva alla “persona” degli alunni e figli più che alla prestazione scolastica in se. Un vissuto di narrazioni che bisogna continuare a a far emergere, scrivendo o creando attraverso le tecnologie e gli strumenti multimediali. Ripartire da questa creatività e dal raccontare l’esperienza per trarre la positività di questi mesi nei quali si sono sviluppate tante competenze trasversali a partire da quella digitale e non solo sarà la chiave su cui riconsiderare, a settembre, il reciproco ruolo educativo della scuola da una parte e della famiglia, dall’altra.
La scuola ha provato a non lasciare nessuno indietro, a comprendere le difficoltà di ogni alunno e dove possibile a risolverle fornendo notebook, tablet, sim per la connessione. Arrivando ovunque e attestando la propria presenza e la volontà di non lasciare soli ma di proseguire con le lezioni, le attività, gli incontri seppure in video conferenza o in altri modi. Chiaramente i docenti hanno dovuto formarsi e agire in tempi ristrettissimi, vincendo la storica ritrosia al cambiamento che però in gran parte non li ha trovati impreparati ma volenterosi di mettere a sistema quello che potevano e sapevano fare, per non far perdere neanche un giorno di lezione a nessuno.
Occorrerà, da adesso in poi, lavorare molto sul senso di appartenenza ai propri gruppi formali e informali, che oggi inglobano anche la relazione attraverso il video e il digitale che non potrà comunque mai sostituire totalmente la vita quotidiana della scuola, di per se luogo in cui si sviluppano relazioni, educazione e rispetto delle regole. Le regole sicuramente saranno più stringenti al ritorno dovendo rispettare il distanziamento sociale e tutti i parametri previsti per la sicurezza e la tutela della salute di tutti.
L’alleanza scuola famiglia è allora imprenscindibile, ognuno dovrà giocare il suo ruolo importante nei confronti dei ragazzi e delle ragazze, soprattutto dei più piccoli. Non sarà facile, forse occorrerà anche pensare alla figura dello psicologo scolastico che possa supportare tutti gli attori coinvolti nel mondo scolastico.
La situazione è nuova per tutti – conclude la Policaro – il coinvolgimento emotivo è tanto e va gestito. La lettura e la scrittura insieme alla creatività anche digitale nel raccontare e condividere possono essere determinanti come competenze per affrontare, insieme, la ripresa delle attività e, si spera, di una quotidianità ordinaria. La scuola sono certa, per il lavoro che noi dirigenti insieme al personale docente di ogni ordine e grado stiamo facendo su diversi fronti – proverà a farsi trovare pronta a tutto questo.”