L’ipotesi di riparto delle risorse destinate al contrasto degli incendi boschivi nelle aree interne, per una spesa di 2,2 milioni di euro, è stata esaminata oggi in un incontro al Dipartimento Politiche Agricole, Forestali e Alimentari presieduto dall’assessore Francesco Cupparo.  All’incontro hanno partecipato la dirigente generale del Dipartimento Emilia Piemontese, l’Autorità di Gestione Feasr Antonio Bernardo, dirigenti Ufficio Foreste del Dipartimento, rappresentanti dei Comuni capofila delle quattro aree interne Francavilla Sinni (Mercure Alto Sinni Val Sarmento), Stigliano (Montagna Materana), Tolve (Alto Bradano) e Bella (Marmo Platano).

Il finanziamento a disposizione della Regione – è stato sottolineato – è stato deciso dal Comitato Tecnico Nazionale Aree Interne lo scorso mese di aprile nell’ambito della Strategia Nazionale per le Aree Interne. Per il riparto tra le quattro aree interne della regione sono stati presi in esame principalmente due indicatori: la superficie forestale (complessivamente 109 mila ha, di cui 53.700 ha nel Mercure-Alto Sinni-Val Sarmento, 23.900 ha nella Montagna Materana, 18.500 ha nel Marmo-Platano e 12.500 ha nell’Alto Bradano) e l’indice di pericolosità incendi. È stato deciso un aggiornamento a breve per consentire ai Comuni capofila di individuare gli interventi prioritari da attuare di intesa con la Protezione Civile della Regione, il Consorzio di Bonifica Basilicata e gli enti di gestione delle aree protette.

Per l’assessore Cupparo “è necessario predisporre per tempo, in vista dell’estate, gli interventi da attuare con l’obiettivo di prevenire gli incendi specie in quelle aree dove la superficie boschiva è maggiore e l’indice di rischio è più alto. In particolare, la classificazione della pericolosità per Comune ci consente una migliore programmazione di difesa del nostro patrimonio forestale. È indispensabile – conclude l’assessore – integrare gli interventi anti-incendio con le politiche già messe in campo attraverso il Piano regionale avviato nei giorni scorsi e gli altri strumenti già a disposizione a tutela del patrimonio forestale pubblico, dell’ambiente e del territorio lucano”.