Se è vero che un Comune, fino a un certo importo (addirittura fino a 150mila euro), può affidare lavori, forniture e servizi direttamente ad un operatore di suo piacimento, senza dover espletare nessuna gara di appalto, è anche vero che devono essere comunque sempre rispettati i principi comunitari di pubblicità, trasparenza e non discriminazione.

Questo vuol dire che i Comuni non possono avere dei loro fornitori “di fiducia” fissi come se fossero dei committenti privati ma devono sempre garantire pari opportunità a tutti gli operatori economici del mercato, anche quando non sono tenuti per legge ad espletare gare di appalto.

E così ad esempio per un infisso da cambiare, una lampadina da sostituire, un rubinetto che perde, un auto da riparare o computer o cancelleria da acquistare etc. etc., è assolutamente opportuno (anzi doveroso) che la scelta sia di volta in volta dettata dai criteri sopra detti, oltre che da quello di efficienza ed economicità.

In caso contrario, oltre che violare la legge (anche penale), si arreca un indebito vantaggio ad un singolo e “fortunato” operatore a scapito dei tanti altri presenti sul mercato.

A Policoro, invece, da troppi anni ormai questa prassi in alcuni settori sembra si sia consolidata, pertanto dovrà essere espresso impegno della futura amministrazione tornare a dare pari opportunità a tutti, in ogni settore, senza favorire nessun amico o nessun protetto, né tantomeno precostituendo gare di appalto finte o prorogando illecitamente rapporti contrattuali scaduti. Questo significherebbe rispettare la legge e fare davvero l’interesse supremo della collettività.

Gianni Di Pierri – Policoro Futura